Dal volontariato la nuova classe dirigente, “enorme potenziale”
ROMA – “I volontari sono un’enorme riserva di potenziale classe dirigente e occorre fare in modo che il volontariato possa diventare un fattore di rinnovamento della democrazia italiana”. E’ quanto sostiene Gregorio Arena, presidente di Labsus, Laboratorio per la sussidiarietà e del Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore durante la presentazione stamattina a Roma del primo Rapporto sullo stato del volontariato nel mondo (Rsvm) lanciato ufficialmente lo scorso dicembre dai Volontari delle Nazioni unite (Unv). Secondo Arena, oggi il volontariato ha più credibilità tra gli italiani rispetto ai partiti. “Secondo i dati Eurispes – ha detto Arena -, il 70% degli italiani si fida delle organizzazioni di volontariato, contro l’8% che si fida dei partiti. Bisogna fare in modo che le energie del mondo del volontariato passino al mondo della democrazia rappresentativa senza snaturarsi”. Per il presidente di Labsus, in Italia oggi c’è “bisogno di recuperare il senso dell’interesse generale”. “Soprattutto negli ultimi anni è prevalso il senso dell’interesse individuale e della famiglia – ha aggiunto -, un’idea rapace di classe dirigente, lo si vede anche con quello che sta succedendo con i partiti. In questo senso i volontari sono un’enorme riserva di potenziale classe dirigente, perché sono loro in una società a curarsi dell’interesse generale. In questo i volontari sono la dimostrazione che si può essere disinteressati”. (ga)
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