Debutta l’Iri, nuova tassa per le aziende
ROMA – Assegnazione delle frequenze, delega fiscale con semplificazione della giungla delle deduzioni/detrazioni, revisione del catasto con il conteggio dei metri quadri e non più dei vani, scomparsa dell’Ires sostituita dall’Iri, razionalizzazione dell’Iva e arrivo delle «green taxes». E forse anche la partenza del famoso «fondo taglia-tasse» in cui far confluire i tesoretti provenienti dagli incassi dalla lotta all’evasione e dalla spending review.
Questo il ricco menù previsto per il consiglio dei ministri convocato per le ore 17,30 di oggi. Slitta invece a un consiglio dei ministri straordinario di mercoledì – come il Corriere della Sera ha anticipato ieri – l’approvazione del Def (documento di economia e finanza) dentro il quale ci sarà il nuovo numero che fotografa la decrescita del Paese e intorno al quale si dovrà ridisegnare tutta la politica economica per tentare di rispettare il pareggio di bilancio promesso a Bruxelles per il 2013.
Le frequenze
Dovrebbe essere affidata a un decreto del ministro dello Sviluppo Corrado Passera la decisione di assegnare le frequenze digitali all’asta mettendo definitivamente in archivio il meccanismo del beauty contest (di fatto assegnazione gratuita) inventato dall’ex ministro Paolo Romani. Una prima asta dovrebbe assegnare lotti di frequenze al sistema televisivo. In un secondo tempo, di pari passo con le decisioni di Bruxelles, si faranno le aste per le telecomunicazioni. L’incasso previsto è di circa 1,2 miliardi di euro.
Arriva l’Iri
Tra le rivoluzioni previste dalla delega fiscale messa a punto dal sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, c’è anche la scomparsa dell’Ires (l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003 al posto dell’Irpeg) e la sostituzione con l’Iri cioè l’imposta sul reddito imprenditoriale. In pratica con questa modifica il legislatore separa la tassazione dell’impresa da quella dell’imprenditore o del professionista per arrivare a determinare una unica tassa per tutto il mondo delle imprese svincolata dalla forma giuridica scelta: individuale, società di persone o di capitali.
Il nuovo catasto
È una misura attesa di cui si parla da anni per valutare gli immobili secondo criteri e valori più aggiornati. In sostanza l’attuale sistema che classifica gli alloggi in categorie e classi verrà soppiantato con un meccanismo più aderente ai valori di mercato in grado di definire meglio la localizzazione e le caratteristiche edilizie. In particolare per le abitazioni e per gli uffici l’unità di misura della consistenza ai fini fiscali sarà la superficie espressa in metri quadri al posto del vecchio e troppo impreciso «vano». Una secca nota della Confedilizia critica il progetto: «Si tratta della vecchia proposta del 2006 già respinta dal Parlamento perché prevede la possibilità di impugnare le tariffe d’estimo, le Camere anche questa volta non potranno accettare di mettere un pietra tombale sullo stato di diritto».
Fiscalità ambientale
In linea di principio si tratta di una nuova tassa a danno di chi produce senza rispettare l’ambiente. Secondo la logica dello «sviluppo sostenibile», come ha spiegato il viceministro all’Economia Vittorio Grilli, si cercherà di dare un impulso alla crescita dell’economia. Le green taxes dovranno «correggere i comportamenti negativi sull’ambiente e stimolare lo sviluppo di tecnologie innovative».
Sanzioni meno pesanti
Nella delega è prevista anche una semplificazione della giungla delle deduzioni e agevolazioni fiscali che nel corso del tempo sono diventate centinaia per una mancata certificazione di quasi 200 miliardi di euro. Verrà ridotta salvaguardando le famiglie a basso reddito e quelle numerose. Ci sarà anche un capitolo, molto atteso dalle associazioni dei consumatori, che viene incontro alle proteste manifestate anche in forma drammatica dai contribuenti incappati nel pagamento di sanzioni ma che contemporaneamente vantano crediti dalla pubblica amministrazione. Probabilmente il nuovo fisco si limiterà al pagamento di interessi maturati rinunciando alle sanzioni.
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