Delegati, nuovo round alla Fiat respinti 21 ricorsi della Fiom
TORINO – Colpo grosso della Fiat nel campionato delle sentenze di tribunale sul diritto della Fiom ad avere rappresentanti in fabbrica. Ieri i giudici di Torino hanno assegnato al Lingotto la vittoria in 21 sentenze sostenendo che la Cgil non ha diritto ad essere rappresentata pur essendo il principale sindacato in azienda. Il tribunale di Torino ha radunato in un unico giudizio 21 esposti presentati dal sindacato di Landini in 15 diversi luoghi di lavoro della Fiat nella provincia. Così, al termine del nuovo round, la Fiat ha avuto ragione in 23 sentenze mentre la Fiom ha vinto in 3. Il Lingotto parla di «norma assolutamente chiara e precisa: la legittimazione e l’attribuzione dei diritti sindacali si applica unicamente ai firmatari degli accordi aziendali. Ogni altra interpretazione non rispetta la lettera e lo spirito della legge». Ovviamente opposta la valutazione della Fiom che parla di «sentenza superficiale e incompleta», annunciando il ricorso in appello contro la sentenza.
E’ evidente che la sentenza collettiva emessa dal giudice di Torino sposando le tesi della Fiat rappresenta un duro colpo per i metalmeccanici della Cgil. Anche se, naturalmente, c’è la possibilità di appello e ci sono ancora una quarantina di sentenze da emettere. Resta da sciogliere il nodo di fondo di sentenze difformi che riguardano la stessa azienda in diverse parti del Paese. Secondo il procuratore torinese Raffaele Guariniello, per decenni giudice del lavoro a Torino, «queste difformità troveranno un momento di sintesi nel giudizio della sezione lavoro della Cassazione che evidentemente sarà chiamata ad esprimersi sulla materia».
La vittoria della Fiat è stata salutata positivamente dai sindacati che hanno firmato gli accordi con il Lingotto e che per questo motivo hanno diritto ad essere presenti in fabbrica con i loro delegati. La Uilm sostiene che «ora la Fiat può guardare con tranquillità ai propri investimenti». Il Fismic parla di «duro colpo alla linea antagonista della Fiom», mentre la Fim chiede alla Fiom di «tornare in fabbrica a contrattare».
Nel clima rovente di questi giorni si stanno svolgendo le elezioni dei delegati. In base alle regole volute dal Lingotto si possono votare solo i delegati dei sindacati firmatari degli accordi. La Fiom è esclusa e sta svolgendo le elezioni fuori dai cancelli. Ieri sono stati resi noti i risultati di Cassino: nelle elezioni interne la Uilm si è confermata il primo sindacato mantenendo all’incirca lo stesso numero di voti assoluti ma aumentando la percentuale dal 38,5 al 45 per cento. Rispetto alla precedente consultazione infatti il numero delle schede annullate è passato da 32 a 198. Alla consultazione effettuata dalla Fiom di fronte ai cancelli hanno aderito circa 900 dipendenti. Il sindacato di Landini sta dando indicazione di annullare la scheda nelle votazioni in azienda con la scritta: «Voglio che la Fiom ritorni in fabbrica».
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