Emergenza bambini nel meridione d’Italia, nasce “Crescere al sud”

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“Alla crisi in atto, che aggrava ulteriormente le condizioni economiche delle famiglie e in particolare di quelle con più figli minori, si associa una drammatica e continua contrazione delle risorse pubbliche. I fondi per gli interventi sociali trasferiti dallo Stato centrale alle regioni si sono ridotti tra il 2008 e il 2011 dell’85% (da 1.213,2 milioni a 178,5) e, sul fronte dell’educazione, già  nel 2008 la spesa dell’Italia si è collocata al 29 posto su 34 Paesi secondo le stime dell’Ocse (il 4,8% del PIL contro una media del 6,1%)”.

Una rete per il sud. Questo il punto di partenza di “Crescere al Sud”, la rete che raccoglie 20 associazioni e organizzazioni presenti sul territorio, che in occasione dell’incontro con il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca richiama con forza l’esigenza di maggiori risorse per l’infanzia al Sud, a partire dall’utilizzo dei Fondi Europei. Infatti, nonostante i progressi degli ultimi mesi, l’Italia ha speso solo il 19, 7% dei 43,5 miliardi di euro destinati alle Regioni del Sud e rimane al penultimo posto tra i Paesi europei per capacità  di spesa .

Cifre inaccettabili. “I dati statistici, ma anche le tante storie dei ragazzi che incontriamo con i nostri progetti, ci raccontano una disuguaglianza di mezzi e opportunità  inaccettabile che colpisce in modo chiaro in particolare i bambini e gli adolescenti del sud, in una realtà  sempre più difficile dove cresce la povertà  e si indebolisce il sistema educativo e del welfare. La dispersione scolastica raggiunge livelli allarmanti, come nel caso della Campania, dove 20.520 minori con meno di 14 anni hanno abbandonato la scuola tra il 2005 e il 2009 , e dove si registra spesso un legame diretto con il lavoro minorile o con l’accudimento familiare per le ragazze, ma anche l’impiego nella criminalità  organizzata con rischi enormi per chi ne è coinvolto – dichiara Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia -. La qualità  del futuro dei minori del Mezzogiorno è un elemento fondamentale per lo sviluppo di tutto il Paese, e per questo auspichiamo uno sforzo straordinario da parte del Governo con nuove iniziative come quella di un utilizzo mirato dei fondi europei. Noi, attraverso Crescere al Sud, siamo impegnati a mettere in comune le migliori esperienze e competenze, per contribuire alla qualità  degli interventi in una logica di sostenibilità  favorita anche dal coinvolgimento attivo di tutti gi attori della rete.”

“I dati si commentano da soli”, ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della ‘Fondazione con il Sud’. Che ha aggiunto: “Piuttosto bisogna lavorare con continuità  e determinazione perché di questi dati ci si ricordi quando si impostano le politiche di sviluppo per il nostro Mezzogiorno. Continuare nell’equivoco e ritenere, nei fatti, che la scuola ed altri servizi sociali primari siano ‘altra cosa’ rispetto allo sviluppo è un gravissimo errore. Il senso del lavoro della Fondazione con il Sud e dei tanti soggetti coinvolti nell’attuazione dei progetti è proprio qui: ridefinire la gerarchia delle priorità  ponendo al centro il rafforzamento del capitale sociale”.

“Un piccolo ma importante momento fra chi si occupa di politiche pubbliche in mondo innovativo, e chi sta con le persone”, ha detto Marco Rossi Doria, sottosegretario all’istruzione, “utile per superare il pauroso dualismo italiano”. “Una rete importante per l’autorevolezza delle due realtà  che la promuovono”, ha sottolineato il ministro Barca, “e per gli obiettivi che si propone”.


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