Folla al centro, Alfano la butta sui soldi

Loading

ROMA La concorrenza di Pier Ferdinando Casini si fa incalzante, e il segretario del Pdl Angelino Alfano, partecipando a un’iniziativa per le amministrative ad Asti, tira fuori dal cilindro un altro coniglio elettorale: «Faremo il primo movimento politico del tutto autofinanziato, perché noi vivremo solo con il contributo volontario di chi vorrà  finanziare le nostre idee, il nostro ideale politico, la nostra azione parlamentare», dice. L’altroieri Alfano aveva annunciato per dopo i ballottaggi un predellino bis, l’annuncio della «più grossa novità  della politica italiana che cambierà  il corso della politica italiana nei prossimi anni e sarà  accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994», nientemeno. Ma se il Cavaliere punta tra gli altri a Luca Cordero di Montezemolo per costruire la sua nuova creatura, il presidente della Ferrari stronca già  l’iniziativa del Pdl, insieme a quella di Casini, con un editoriale pubblicato sul sito della fondazione ItaliaFutura: «La strabiliante novità  annunciata da Alfano e l’azzeramento delle cariche dell’Udc disposto da Casini non rappresentano un modo né serio né utile di rifondare l’area moderata e liberale della politica italiana, che non può realizzarsi solo attraverso la cooptazione di qualche tecnico o il cambiamento di un nome». E se «il marketing può funzionare, non può vendere un prodotto che non c’è». E nell’editoriale fa capolino un progetto in vista delle politiche. «Complimenti a Montezemolo per il treno…», risponde contrariato Alfano. Nel frattempo Pdl e Udc si scambiano frecciate, mentre il segretario del Pd Pierluigi Bersani – che dice no a elezioni a ottobre – sostiene di non aspettarsi chissà  quali novità  dai movimenti al centro e tira fuori il non allettantissimo slogan dell’«usato sicuro», che sarebbe il Pd. Per ora il «Partito della nazione» di Casini», che mira a scomporre gli schieramenti, divide il Terzo polo. «Noi un partito lo abbiamo», si agitano da Fli Fabio Granata e Carmelo Briguglio. Che non vogliono nemmeno «salire su una sorta di predellino bis» perché «abbiamo già  dato». I finiani rilanciano l’idea della federazione, temendo il protagonismo di Casini. Mentre Beppe Pisanu lancia ufficialmente proprio la candidatura di Casini «per superare» anche il Pdl in un nuovo partito che dovrebbe avere però una «leadership collettiva». E i soldi? La trovata di Alfano viene sbeffeggiata dall’Udc: «Somiglia al burlesque, uno spettacolo allegro e datato per bassi istinti», commenta Pierluigi Mantini, ricordando che «loro hanno il miliardario». Sul finanziamento dei partiti, dopo le ripetute iniziative boomerang, tutti continuano a provarci. Bersani annuncia che la prossima settimana il Pd presenterà  una proposta per «ridurre significativamente l’importo del contributo pubblico e rendere il meccanismo più trasparente».


Related Articles

Letta vede Renzi. E chiede un sì in Aula all’intesa

Loading

 Divergenza sul metodo per la legge elettorale ma accordo sui tempi: entro le Europee

Caos nella maggioranza la Lega: sì all’arresto di Papa

Loading

Salta il decreto rifiuti, il governo va sotto alla Camera.    Reguzzoni (Lega): ma sul deputato Pdl lasciamo anche libertà  di coscienza Il dl verso il ritiro 

Tende abbassate a palazzo Mentre Grillo vede la rivolta

Loading

ROMA La «catena umana a Montecitorio» fallisce

Trentacinquemila «mi piace» sulla pagina facebook, un centinaio scarso di persone in piazza Montecitorio a tentare di stringere d’assedio il palazzo. A Roma ieri pomeriggio la distanza che separa il seguito in rete dalla presenza in strada si è misurata ancora una volta, quando i più volenterosi tra gli aderenti all’appello «Catena umana attorno al parlamento italiano» si sono sentiti spiegare dalla polizia che avrebbero fatto bene a smontare le tende.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment