Il nuovo presidente minaccia i tuareg

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Dioncounda Traoré è da ieri il nuovo presidente ad interim del Mali. L’ex speaker della Camera subentra così alla giunta militare guidata dal capitano Sanogo, che il 22 marzo aveva preso il potere a Bamako. A margine del giuramento, dicendosi «consapevole di essere presidente di un Paese in guerra», Traoré ha indirizzato le sue prime paroel ai ribelli tuareg, che aiutati da gruppi islamisti hanno conquistato il nord del paese. «Se si rifiuteranno di lasciare le città  occupate – ha ammonito -, di porre fine ai saccheggi e agli stupri, non esiteremo a dare il via a una guerra totale e implacabile. Se questa è l’unica scelta – ha aggiunto – saremo tutti al fianco del nostro esercito». 
Sempre ieri i dirigenti del Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (Mnla), che nei giorni scorsi hanno dichiarato l’indipendenza del territorio compreso tra Timbuctù e il confine algerino, hanno provato a scrollarsi di dosso le accuse di connivenza con al Qaeda nel Maghreb dando un mese di tempo alle milizie jihadiste per lasciare il paese. I dirigenti dell’Azawad vorrebbero che Anà§ar Dine, la principale milizia islamista coinvolta nell’offensiva, inoltri l’ultimatum alle varie formazioni qaediste. Ma Anà§ar Dine, per bocca di uno dei suoi capi militari, Sanad Bin Bouammama, ha già  fatto sapere che non accetterà  mai l’esistenza di un Azawad laico e che combatterà  «chiunque impedirà  l’applicazione della parola di Allah».


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