Le Borse rifiatano, lo spread si raffredda ma per l’asta Bot rendimenti alle stelle

by Editore | 12 Aprile 2012 7:09

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ROMA – Le Borse rimbalzano, lo spread ripiega e 11 miliardi di Bot sono collocati a tassi record. Il Fmi avverte che niente è più sicuro, nemmeno i bund tedeschi o i titoli Usa e lancia un allarme: la longevità  mette a rischio i bilanci pubblici. L’Ocse conferma una disoccupazione da brivido: 9,3% in Italia a febbraio. Il tutto mentre il governo Monti si appresta a ridurre le stime di crescita del 2012 di almeno un punto percentuale. Il Paese potrebbe perfino chiudere l’anno con un Pil a meno 1,5%.

E’ la sintesi di un giorno complesso. Le notizie economiche si susseguono e tratteggiano un domani incerto. Dopo il salasso di martedi, le Borse respirano e Milano con i bancari recupera 57 miliardi di capitalizzazione, guadagnando l’1,60%. Anche lo spread si ridimensiona a quota 375, con il rendimento dei titoli decennali al 5,53%. Ma gli esperti restano guardinghi, temono che sia solo una tregua. Lo stesso risultato dell’asta dei Bot li fa riflettere: i titoli sono tutti collocati, la domanda è ottima ma il tasso dei Buoni a tre mesi sale all’1,249%, il top da dicembre e quello degli annuali raddoppia, fino al 2,84%. Soddisfatta Maria Cannata, responsabile del debito pubblico? «Soddisfatta è una parola grossa», risponde. Fonti della Banca d’Italia ammettono che l’asta «ha risentito del riaccendersi delle tensioni sui titoli del debito sovrano dell’area euro». Dell’Italia, certo, ma pure della Spagna, oggi nel mirino dei mercati e al centro di una polemica politico-diplomatica tra i premier Rajoy e Monti sulle cause della crisi. Bruxelles rassicura che Madrid non ha bisogno di interventi esterni e fonti del governo Merkel giudicano «promettenti» le riforme iberiche. Ma lo spread vola a 409,6 punti, il rendimento dei bonos sale al 5,88% e sfiora il record il costo per assicurarsi dal rischio default spagnolo.

Il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli, in Parlamento, rivela quanto si temeva: forse già  venerdi il consiglio dei ministri rivedrà  al ribasso le stime di crescita di quest’anno, inizialmente previste a meno 0,4%. E lo farà  «in linea» con le previsioni Ue che assegnano all’Italia un Pil a meno 1,3%: potrebbe però arrivare a meno 1,5, secondo le ultime previsioni della Banca d’Italia. Confermato l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013. Grilli fornisce anche un numero utile per capire le tensioni sui mercati: c’è un aumento «sensibile» dei titoli pubblici detenuti dalle banche e dovuto alle aste Bce. A febbraio, nei portafogli degli istituti ce n’erano per 282,7 miliardi.

Così, mentre la Fed parla per gli Usa di ripresa moderata e dei rischi del caro-greggio, nel suo report sulla stabilità  globale, che verrà  presentato per intero la prossima settimana a Washington, il Fmi avverte che in tempi di crisi come questi non ci sono più «asset» davvero sicuri. «La nozione di sicurezza assoluta ha creato un falso senso di fiducia prima della crisi», aggiunge. Il Fondo suggerisce una ricetta in tre punti per tamponare i contraccolpi finanziari della longevità : elevare l’età  di pensionamento, pagare più contributi e ridurre i benefit.

I governi s’attrezzino. Secondo i suoi calcoli «se nel 2050 la vita media si allungherà  di 3 anni rispetto alle attese attuali, i costi dell’invecchiamento della popolazione saliranno del 50%». Il board del Fmi discuterà  nelle prossime ore un aumento delle risorse a 500 miliardi.

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