Parco di Roma antica, Alemanno parla arabo
ROMA – Chissà , magari potrebbe essere la soluzione alle proteste dei centurioni che da settimane ingaggiano un braccio di ferro con il Campidoglio che vuole sgomberarli da sotto i monumenti della Capitale, primo fra tutti il Colosseo. In futuro loro, e magari qualche altro centinaio di comparse (finti romani in costume, finti gladiatori ecc.) potranno essere impiegati nel Parco dell’antica Roma, vecchio sogno dell’ex vicesindaco Cutrufo e pallino della giunta Alemanno. Un progetto rimasto lettera morta fino a ieri, quando all’improvviso la visita dell’emiro del Qatar Hamad bin Khalifa al-Thani ha riaperto il cassetto dei desideri del sindaco di Roma: il parco si farà e i fondi arriveranno dal Qatar, ha garantito il sindaco al termine dell’incontro avuto con l’emiro. «Abbiamo illustrato diversi progetti all’emiro – ha spiegato – quello che ha colpito di più la sua attenzione e sul quale ha detto di voler rivolgere l’attenzione dei suoi tecnici è quello del parco a tema sulla romanità da costruire nel secondo polo turistico. Ha detto che è molto intenzionato a partecipare a questo investimento». In programma anche la clonazione di un museo romano che si trova negli Emirati arabi e che potrebbe essere riprodotto qui da noi. «Si sta ragionando su come realizzare praticamente questo progetto: potremmo utilizzare una parte dei nostri reperti non utilizzati», ha proseguito Alemanno.
Se non si tratta del solito annuncio a vuoto, questa volta il parco sull’Impero romano potrebbe realizzarsi davvero. È dal 2009 infatti che il Campidoglio parla del progetto, una specie di Eurodisney alle porte della capitale la cui utilità è ancora tutta da dimostrare. Non si capisce infatti perché romani e turisti anzichè ammirare il vero Colosseo e passeggiare tra i veri Fori imperiali, dovrebbero accontentarsi di gironzolare tra riproduzioni degli stessi. L’idea comunque sembra essere piaciuta all’emiro del Qatar, al punto che avrebbe deciso di entrare a far parte dell’investimento. Che qualche problema lo pone. A partire dall’area dove il parco dovrebbe sorgere. Su questo Comune, sovrintendenza e dipartimento dell’urbanstica starebbero già lavorando: «Contiamo entro poche settimane di individuare una rosa di aree su cui andare poi ad effettuare una scelta: serve un’area che deve essere priva di vincoli e abbastanza estesa», ha spiegato sempre Alemanno.
In passato si era parlato di un’area situata a nord-ovest di Roma, arrivando a ipotizzare come possibile sito per il parco Castel di Guido, località a pochi chilometri dalla capitale. Qui c’è infatti un’azienda agricola di proprietà del Campidoglio che avrebbe tutti i requisiti richiesti: grandi dimensioni (si tratta di un’area di centinaia di ettari), assenza di vincoli a parte quelli agricoli, e bellezza del territorio. Perfetta per realizzare il parco giochi sognato da Alemanno e fatto di finte vecchie strade romane attraversate da bighe trainate da cavalli, mentre centurioni e soldati passeggiano accanto al mercato insieme a cittadini in costume. Negli anni scorsi si era parlato anche di un’arena in cui allestire finti combattimenti tra comparse vestite da gladiatori e animali. Un progetto che, ha spiegato ieri delegato al turismo di Roma Capitale Antonio Gazzellone, potrebbe attirare su Roma qualcosa come cinque milioni di nuovi turisti.
Il rischio è che tra i veri reperti archeologici e quelli finti, i milioni di turisti preferiscano i primi. Trasformando così il parco dell’antica Roma nell’ennesima cattedrale nel deserto. Questa volta del Qatar.
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