Patto Rizzoli oggi alla conta finale Provasoli presidente, l’ad entro maggio

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MILANO – Vigilia di patto di sindacato Rcs fitta di incontri e telefonate, con ipotesi risolutiva che dovrebbe andare al voto stamattina davanti agli azionisti del 63,5%. La riunione è indetta per le 8 a Milano, orario insolito che dovrebbe permettere a John Elkann di volare in elicottero da Torino, dove tornerà  per l’assemblea di Fiat in agenda alle ore 11.
Lo schema all’esame del patto non pare molto modificato rispetto a quello presentato lunedì, e in discussione tra i soci forti da «almeno un paio di mesi», dicono tra Mediobanca e il Lingotto, che dei cambiamenti si assumono la paternità . Secondo quanto emerge, la maggioranza del capitale vincolato e dei pattisti è formata, e le modifiche saranno significative. Il presidente Piergaetano Marchetti sarà  sostituito da Angelo Provasoli, ordinario di Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda ed ex rettore in Bocconi. Quanto all’ad, i pattisti s’impegnerebbero a trovarne uno nuovo al posto di Antonello Perricone entro l’assemblea del 2 maggio. L’altra novità  sarebbe il passo indietro degli azionisti dal cda, e il suo dimezzamento da 19 a 9 membri, di taglio indipendente. Tra i candidati sondati ci sarebbero il consulente Roland Berger (anche membro del cda Fiat), Giuseppe Vita (presidente del colosso editoriale tedesco Axel Springer), Martin Sorrell (ad del colosso Wpp, colosso della comunicazione e pubblicità ). Altri consiglieri usciranno dal cilindro dei pattisti, grandi e meno grandi. Su questo aspetto, che il presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli sta cercando di smussare, ci sono i maggiori mugugni dentro l’accordo parasociale; anche se gli spazi per soluzioni intermedie o di compromesso paiono ristretti, e l’asse Mediobanca-Fiat, supportato da Intesa Sanpaolo si dice determinato alla conta già  oggi. 
Tra i contrari vanno annoverati Diego Della Valle – che lunedì avrebbe avuto un alterco con il presidente di Mediobanca Renato Pagliaro – e Massimo Pini, esponente in quota Ligresti del 5,27% della Fondiaria-Sai. In posizione intermedia viene dato Marco Tronchetti Provera, mentre alcuni soci minori temono di non vedersi rappresentati, o non poter tutelare il loro investimento (in molti casi in perdita) in quello che promette di essere un caso inedito di cda senza azionisti al suo interno. Non risulta, invece, in discussione la direzione di Ferruccio de Bortoli, estesa un anno fa fino alla scadenza del patto Rcs (primavera 2014). Entro sabato vanno presentate le liste per il nuovo cda, da porre al voto nell’assemblea di inizio maggio.


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