Presidio antifascista a Milano

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Il presidente della provincia di Milano, su istigazione dei consiglieri ex An del Pdl, ha anche avuto la brillante idea di concedere per questo pomeriggio la sala Corridoni – uno spazio grande (600 posti) in centro città , a pochi passa dalla Camera del lavoro – per la proiezione del filmato «Milano Burning», prodotto con i fondi dell’ex ministero della gioventù di Giorgia Meloni e dedicato a Sergio Ramelli, lo studente del Fronte della Gioventù morto il 29 aprile del 1975 dopo un aggressione di militanti di sinistra. Da qualche anno il 29 aprile a Milano l’estrema destra si sente in diritto di poter fare il bello e il cattivo tempo. E’ la giornata in cui i neofascisti pretendono di prendersi la scena milanese. Questa sera, infatti, è in programma una fiaccolata che partirà  da piazzale Susa e che raccoglie sotto la firma «Camerati» i vari pezzi della galassia dell’estremismo di destra in arrivo da tutto il nord Italia. La concessione della sala dunque costituisce un evidente e sconvegnente patrocinio della Provincia ai movimenti neofascisti. Tanto più che in questi giorni i «camerati» non hanno perso occasione di provocare la città  medaglia d’oro della Resistenza imbrattando con scritte i muri di alcune scuole e rubando corone alle lapidi dei partigiani. La Camera del lavoro ha chiesto al prefetto di vietare la proiezione in quella sala. Il segretario Onorio Rosati ha scritto una lettera firmata anche da Susanna Camusso al ministro degli interni Anna Maria Cancellieri. Le opposizioni in Provincia e la maggioranza di Palazzo Marino si sono schierate contro il raduno neofascista. Ma le autorità  hanno dato il benestare. Per questo oggi, dalle 15 alle 20, davanti alla Camera del lavoro, la Milano antifascista si è data appuntamento per un lungo presidio. «Si tratta di un problema politico e di ordine pubblico che non può continuamente essere sottovalutato – spiega Onorio Rosati – Lo scorso anno noi facemmo un’iniziativa il 29 aprile e una trentina di estremisti di destra si presentarono con fumogeni, striscioni e bastoni. Non è tollerabile».


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