Scotch sulla bocca in aereo agli algerini da rimpatriare

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ROMA — La foto ha fatto il giro del web, in poche ore: un uomo seduto in aereo con la bocca chiusa da un pezzo di scotch marrone, quello che si usa per sigillare i pacchi. Le polemiche sono esplose in rete e rimbalzate nei palazzi. Perché quell’uomo era un immigrato, un algerino, si scoprirà  in serata. Lo scotch l’avevano usato i poliziotti impegnati in un’azione di respingimento di due clandestini, l’uomo della foto e un altro algerino.
Francesco Sperandeo, l’autore della foto nonché regista che ha collaborato con Benigni e Tornatore, ha gridato allo scandalo: l’immagine l’ha scattata di nascosto, l’ha postata su Facebook e ha commentato: «Guardate cosa è successo oggi sul volo Alitalia Roma-Tunisi delle 9.20. Due cittadini respinti dall’Italia e trattati in modo disumano. Nastro da pacchi attorno al viso e fascette in plastica per bloccare i polsi». Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini si è indignato e ha chiesto al governo di riferire al Parlamento. Secondo Antonio Manganelli, capo della polizia, la verità  è ancora tutta da chiarire: per questo ha chiesto ai suoi di fare una relazione accurata.
Nel frattempo dalla polizia è filtrata una prima ricostruzione dei fatti. Tanto per cominciare che lo scotch serviva a fissare sulla bocca una mascherina sanitaria. E che i due algerini avevano fatto di tutto per cercare di non far decollare l’aereo e rimanere quindi in Italia. 
Erano partiti da Tunisi i due algerini per un volo diretto ad Istanbul con scalo tecnico a Roma. Decisi a rimanere in Italia, hanno cominciato a mordersi le guance e sputare sangue. Ecco quindi la mascherina, secondo la polizia. Ecco le fascette sui polsi, coercitive. Sempre secondo la polizia, inoltre, sia la mascherina sia le fascette ai polsi sarebbero state tolte immediatamente dopo il decollo dell’aereo. 
Il capo Manganelli attende ulteriori verifiche. Dal Parlamento si è levato un coro di proteste. Maurizio Lupi, Pdl, vicepresidente di Montecitorio: «Ci auguriamo che quelle immagini possano essere smentite e che il governo chiarisca». Alla richiesta di chiarimenti al governo si è associata la presidente del Pd Rosi Bindi, ma anche di Livia Turco, sempre del Pd, che si è detta «sconcertata dal metodo usato per questo rimpatrio». 
Flavia Perina, deputata di Fli, non usa mezzi termini: «Bisogna punire i responsabili di questi comportamenti inammissibili», e Stefano Pedica, senatore dell’Idv, rilancia con decisione: «Sono fortemente indignato per il comportamento di funzionari dello Stato italiano, neanche a Guantanamo abbiamo assistito a soprusi del genere. In violazione dei più elementari diritti umani». 
Pure Bobo Craxi, Psi, si è indignato oltremodo e si è augurato che «il governo porga le sue scuse a quei cittadini e che il ministro faccia le rimozioni necessarie». 
Tutti aspettano quindi a gran voce un chiarimento da parte del governo. Ed intanto ieri è stato Andrea Riccardi, ministro per l’Integrazione, che si è sbilanciato in una prima dichiarazione: «Non ho particolari notizie sulla dinamica dei fatti, per cui non voglio entrare nel merito. Però voglio dire che le persone devono essere sempre trattate bene». 
L’indignazione dei palazzi è stata soltanto un’eco di quella che è esplosa in Rete dove in una foto un po’ sfocata lo scotch marrone si vedeva comunque benissimo.


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