Tre cene un programma: acqua pubblica, lotta agli inceneritori, università  libera

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Ad esempio a Monterotondo Marittimo, delizioso borgo toscano delle Colline Metallifere, l’opposizione al progetto di un mega inceneritore industriale li ha portati ad organizzare un referendum autogestito, trampolino di lancio per la conquista del municipio. «Una volta eletto sindaco – racconta sorridendo Alessandro Giannetti – ho scelto Piero (Martinelli, ndr) come assessore all’ambiente. E con Piero, legatissimo al giornale, abbiamo deciso di organizzare questa bella serata per il manifesto. Perché, fra le tante, è stato anche il primo quotidiano a seguire senza semplicismi le lotte dei movimenti verso ‘rifiuti zero’». 
A Santa Vittoria invece la festa a sostegno del quotidiano comunista eretico è legata a filo doppio alla mobilitazione dei movimenti per l’acqua pubblica. Gli amici del manifesto del reggiano – Giancarlo Zambelli in testa – organizzano un pranzo di sostegno nella Sala del Popolo di Palazzo Greppi, dove nacque la prima cooperativa emiliana, e la legano fisiologicamente all’interminabile partita avviata contro le società  per azioni che gestiscono il servizio idrico integrato e che continuano a farsi beffe del referendum del giugno scorso, facendo pagare in bolletta una remunerazione netta del capitale anche superiore al 7%. «Il manifesto ha seguito giorno dopo giorno la lunga marcia dei movimenti per l’acqua pubblica – spiegano gli attivisti che ora chiamano i 150 presenti alla disobbedienza civile con l’autoriduzione delle bollette – raccontando senza ipocrisie quello che stava accadendo. Nessun altro quotidiano ha voluto, o potuto, fare quello che avete fatto voi». L’ennesima riprova della necessità  di un giornale che, nonostante le difficoltà , per loro mostra ancora una volta «il coraggio di andare in direzione contraria allo stato delle cose». Quindi da aiutare, con l’acquisto e le sottoscrizioni.
Nell’epoca del pensiero unico, anche il mondo dell’università  non manca di offrire il suo contributo per la sopravvivenza del giornale. Un quotidiano che i collettivi universitari fiorentini acquistano da molto tempo, grazie anche alla naturale sinergia avviata negli anni ’90 fra il coordinamento degli Studenti di Sinistra e la pagina toscana del manifesto. Così gli under 30 del Collettivo di Scienze chiamano il cronista a un’autentica lezione, per conoscere in dettaglio il bilancio del giornale e offrire l’ennesimo contributo sotto forma di una cena di finanziamento nello spazio autogestito «Sgabuzzini» del dipartimento di Matematica. Un luogo dell’anima. «Un po’ come il manifesto», dicono ridendo Enny, Francesca e Roberto.


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