Una sconfitta per l’Occidente così i fondamentalisti si riprenderanno il Paese

by Sergio Segio | 16 Aprile 2012 6:38

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PROPRIO come accadde nel 1975 ai marines americani in Vietnam. Franà§ois Hollande ha dichiarato che se vincesse le presidenziali ritirerebbe le truppe francesi alla fine del 2012.

Ma sarà  già  troppo tardi! Il motivo dell’imminente sconfitta del più potente esercito del pianeta è il seguente: non si esporta la democrazia con i cannoni. Non è capitato in Afghanistan così come non avvenne né in Iraq né, più recentemente, in Libia.

Il senso della libertà  è universale, ma non si può dire lo stesso della democrazia. E’ un sistema che va bene per alcuni Paesi ma non altri. Negli anni Ottanta e Novanta, quando andai nel Panshir ad aiutare il comandante Massud, mi accorsi che anche lì vigeva un regime democratico. Certo, si trattava di una democrazia tribale, ovviamente diversissima dalla nostra, ma che ricordava il sistema dell’Agorà  ateniese, con i capi tribù si riunivano per dibattere su tale o tale argomento. Ancora mi chiedo per quale motivo noi occidentali abbiamo voluto ad ogni costo imporre il nostro modo di governare. E’ vero, in Afghanistan c’erano i Taliban. Ma allora perché contro di loro l’Occidente non preferì aiutare i capi tribù, o le minoranze usbeche, tagiche, azere? E perché, anni prima, gli Stati Uniti decisero di abbattere il regime comunista afgano? Si può essere anti-comunisti quanto si vuole, ma furono loro che introdussero la scuola per tuttiei diritti della donna in Afghanistan. Non va dimenticato, infine, che quando il Paese fu invaso dall’Armata rossa, Washington armò, anche se mi viene da dire: inventò i Taliban, che sono quindi un prodotto occidentale. Fu quella l’origine della nostra colpa. Dieci anni fa le potenze “libere” commisero l’errore di voler spaccare gli afgani, nello stesso modo in cui sbagliarono in Vietnam a puntare su Saigon contro Hanoi. E’ stato l’esempio di quello che non andava fatto perché dopo più di dieci anni di guerra, migliaia di morti e centinaia di miliardi di dollari buttati al vento, si tornerà  al punto di partenza.

Con la complicità  dei vicini pachistani, i Taliban riprenderanno il potere. Ci saranno sicuramente delle resistenzea questo ritorno al passato, la guerra civile rincrudirà  e molte altre vite cadranno.

Sarà  proprio quello il momento in cui gli occidentali dovranno intervenire, aiutando i partigiani in lotta contro gli studenti del Corano. Non credo, del resto, che siano stati gli abusi dei militari o qualche altro incidente di percorso a far naufragare la guerra contro i Taliban. Penso piuttosto che l’errore sia insito nel progetto in sé. Il primo abuso è stato l’impegno militare stesso. Anche se in Italiao in Francia non c’è un sistema politico migliore di quello democratico, sbaglia chi pensa di essere il rappresentante della sola ideologia che vada difesa anche con il sangue, ovunque nel pianeta.

Credo che oggi anche gli Stati Uniti misurino pienamente l’errore compiuto nel 2001. Sarebbe bastato inviare i corpi d’élite per sconfiggere i vertici di Al Qaeda, come hanno fatto in Pakistan per uccidere Bin Laden. Sarebbe stata la vendetta per gli attentati dell’11 settembre. Occhio per occhio, dente per dente. Oggi, Washington agirebbe diversamente.

Basta guardare quanto accade nel Mali, in Somalia o in Siria, dove gli americani e gli europei non sono disposti né inviare uomini né a bombardare con i loro caccia.

(testo raccolto da Pietro Del Re)

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