Assicurazioni Nagel e Cimbri in pressing sull’Antitrust

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MILANO – La decisione, collegiale, arriverà  solo oggi. Ma a quanto sembra di capire le aperture dei soggetti in causa, da Mediobanca e Unipol, avrebbero fatto propendere per un allentamento dei vincoli imposti, che arrivavano fino alla sospensiva delle “attività  prodromiche” all’operazione. 
Ad ammorbidire la posizione iniziale sarebbero stati gli impegni presi da Carlo Cimbri, ad di Unipol, e da Alberto Nagel (ovviamente, da confermare in forza ufficiale). Il numero uno di Mediobanca all’uscita dall’incontro con i vertici dell’Antitrust ha dichiarato che è pronto a «sterilizzare e a impegnarsi a vendere ogni partecipazione in Fonsai e in Unipol» comunque riveniente dall’operazione di fusione. E ancora: «Abbiamo loro rappresentato la volontà  di massima collaborazione». Cimbri invece si è impegnato a vendere «uno o più brand facenti parte del gruppo Fondiaria-Milano» per mantenere i livelli di concorrenza nel mercato. Ha anche aggiunto di essere pronto all’adozione di «opportune misure tese a sterilizzare i legami partecipativi in essere con altri soggetti coinvolti nel richiamato progetto di integrazione»: in altre parole, la quota di Mediobanca che Fonsai ha in pancia.
Oggi ci sarà  l’ufficialità . L’orientamento dell’Autorità  potrebbe essere quello di consentire lo svolgimento dell’assemblea di aumento Premafin (il 21 maggio è in seconda convocazione) soprattutto se questo verrà  in qualche misura sganciato dalla soluzione in esclusiva con Unipol. Anche per questo la holding ha scritto una lettera alle banche creditrici, indirizzandola a Unicredit in quanto banca agente, per sondare la disponibilità , nel caso «in cui risulti con certezza che una o più condizioni sospensive» dell’accordo con Unipol, a negoziare «un possibile accordo di ristrutturazione del contatto di finanziamento» nel caso in cui «uno o più investitori di gradimento delle banche finanziatrici si dichiarino disponibili a a sottoscrivere l’aumento di capitale Premafin». 
Ieri intanto le due holding a monte, Sinergia e Imco, hanno ottenuto dal tribunale una proroga, al 13 giugno, per presentare un piano di ristrutturazione del debito.


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