Ecco la villa venduta da Daccò 220 metri quadri con piscina Formigoni: è solo una casetta

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PORTO CERVO – Una «casetta», dunque. Se Roberto Formigoni dovesse cambiare mestiere e dedicarsi al mercato immobiliare, come venditore, probabilmente, avrebbe una carriera meno longeva di quella del politico. Il governatore lombardo sostiene ora che villa «Li Grazii» – una dimora da sogno, 13 vani, piscina a sbalzo e vista mozzafiato su golfo del Pevero e sulla baia Cala di Volpe, un gioiello acquistato dal suo amico Alberto Perego a un prezzo fuori mercato (3 milioni) e grazie anche al milione di euro uscito dalle tasche dello stesso Formigoni – altro non sia che una «casetta, non una villa faraonica».
Il presidente della Lombardia si difende puntando il dito, ancora una volta, contro i giornali. «Con trasfigurazioni del vero hanno inteso minare l’onorabilità  mia e del consesso regionale da me presieduto. E comunque io resterei alla guida dalla Regione anche se mi indagassero. Non vedo perché dovrei dimettermi di fronte ad un avviso di garanzia». Aggiunge Formigoni che il prestito da 1,1 milione di euro a favore di Perego, suo convivente e confratello nei Memores Domini, è stato solo un atto di generosità  verso «un amico malato e in difficoltà  che altrimenti non avrebbe potuto permettersela (la suddetta villa)». Ma andiamo con ordine. Vediamo, nei dettagli, la «casetta» (venduta a Perego sette mesi fa dalla società¡ Limes controllata dal gran faccendiere ciellino Pierangelo Daccò, ora in carcere). Località  Li Liccioli, civico 9 di via dei Ginepri. Siamo ad Abbiadori, frazione di Arzachena, provincia di Olbia-Tempio. Dal cancello di legno sbiancato si accede a una villa meravigliosa. La posizione è privilegiata: in cima alla collina «Monti tundi», un’altura che domina il mare blu del golfo del Pevero. Se la si guarda dall’alto e da Ovest, l’occhio viene catturato dalla piscina con sbalzo sulla baia e sul giardino curato e circondato da oleandri. È l’affaccio spettacolare della Li Grazii («le grazie», in sardo). Una «casetta» su due livelli per un totale di 220 metri quadrati.
Se anziché ai parametri immobiliari del Celeste si sta agli atti del catasto, la villa per cui si è sacrificato il governatore – che qui ha soggiornato in più di una vacanza – è divisa in 13 vani. Cinque camere, cinque bagni, quattro verande coperte, sala da pranzo, tre terrazze, un patio scoperto e due cantine. Oltre a un ampio giardino curato e alla piscina. Il tutto controllato da un moderno impianto di videosorveglianza (sette occhi elettronici) che costa – solo quello – tra i 25 e i 30 mila euro. Ora: a prescindere dalle abitudini di ciascuno, e anche dai gusti personali, è difficile definirla una «casetta». Se poi la si acquista – come ha fatto l’affarista Perego – a un prezzo decisamente sproporzionato rispetto al reale valore di mercato («fino al triplo» spiegano allibiti gli operatori immobiliari della zona), la cosa diventa ancora più allettante e, a questo punto, per qualcuno persino accessibile. «Siamo sotto mercato. Una cifra del genere (3 milioni) può essere giustificabile solo se all’interno la casa è completamente da ristrutturare – ragiona Lorenzo Tanda dell’agenzia House&Loft – . Altrimenti il valore reale è decisamente superiore». Ieri a villa Li Grazii erano al lavoro degli operai: piccoli lavori di manutenzione all’esterno, i faretti led incastonati a terra da cambiare sul sentiero che dalla strada scende verso il cuore della dimora. La «spolverata» che ogni buon padrone di seconda casa fa fare prima che inizi la stagione estiva. Il postino ha consegnato, come tutti i giorni, la corrispondenza per «Alberto Perego». Nel rogito d’acquisto il commercialista vicino a Formigoni ha dichiarato di voler trasferire la residenza proprio qui, nell’immobile acquistato sette mesi fa con mutuo stra-agevolato concesso dal Credito Sardo (1,5 milioni spalmato su 25 anni). Una scelta, forse, non casuale: in questo modo Perego risparmia alcune decine di migliaia di euro in tasse grazie alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa. 
Veniamo ora al prestito di Formigoni. Un milione e 100 mila euro divisi in due bonifici. Utilizzati da Perego per regalarsi il suo sogno immobiliare in Costa Smeralda. Liberissimo il governatore di prestare quello che vuole a chi gli pare, ci mancherebbe. Persino i «miei risparmi di dieci anni di lavoro», come ha precisato (da presidente di Regione guadagna 100 mila euro netti l’anno). Ma una banale riflessione viene spontanea: a un amico «malato» e «in difficoltà » di solito si viene incontro prestando oltre un milione di euro per acquistare una villa in Costa Smeralda che «altrimenti non avrebbe potuto permettersi?». Ammesso anche sia così – e cioè che abbia voluto stare vicino all’amico convivente dei Memores Domini, spogliandosi di tutti i suoi risparmi per aprirgli le porte della «casetta» venduta da un faccendiere che gli pagava viaggi e vacanze – , che bisogno c’è, adesso, di ridimensionare il valore dell’immobile? Può una villa con piscina incastonata nel punto più esclusivo della costa più cara d’Italia e d’Europa diventare, dall’oggi al domani, una «casetta»?


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