Grecia ancora senza governo L’Europa con il fiato sospeso

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ATENE — A mezzogiorno ha incontrato il presidente e gli altri due capi dei principali partiti greci, un colloquio per evitare di tornare a votare fra un mese. Al tramonto Alexis Tsipras è già  in campagna elettorale. Visita il quartiere di Nikaia, zona del porto, qui la sinistra è sempre stata forte. Il giovane leader di Syriza ha risposto no a qualunque tentativo di coinvolgerlo in una coalizione. «Quelli che hanno governato negli ultimi anni non riescono ad accettare il messaggio arrivato dalle urne e continuano con i ricatti. Non saremo complici dei loro crimini».
I bersagli dell’attacco lo accusano di essere «arrogante» e di mettere in pericolo il Paese. Il conservatore Antonis Samaras e il socialista Evangelos Venizelos sono favorevoli alla proposta del presidente Karolos Papoulias, un governo di unità  nazionale che resti in carica per due anni e cerchi di rinegoziare l’accordo stipulato con la troika. Entro la fine di giugno Atene deve realizzare altri tagli per 11,5 miliardi di euro in cambio degli aiuti promessi da Unione Europea, Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale.
«Abbiamo proposto a Tsipras di garantire almeno la fiducia al governo — commenta Samaras — e ha rifiutato. Non capisco a che cosa stia puntando».
Punta a vincere le prossime elezioni — i sondaggi danno il suo partito al 23 per cento — e a scassinare la concorrenza semi interna: nel pomeriggio di ieri l’ingegnere di 37 anni ha lasciato intendere che il fondatore di Sinistra radicale, nato da una scissione da Syriza, sarebbe stato pronto a sostenere la coalizione. È stato smentito: «Abbiamo già  chiarito la nostra posizione — spiega un dirigente della formazione —. Un governo senza Syriza mancherebbe di legittimità  popolare e potrebbe causare disordini nelle strade».
La maggioranza dei greci ha votato domenica scorsa contro le misure di austerità  e l’intesa definita dal Pasok e Nuova democrazia con la comunità  internazionale. Il 78 per cento dichiara però di voler rimanere nella zona euro. Syriza ha tolto elettori a tutti e due i partiti che hanno dominato per trentotto anni la politica nazionale.
Il presidente greco ha visto anche i leader degli altri gruppi entrati in Parlamento e continua oggi la mediazione. Aleka Papariga, alla guida dei comunisti, ha annunciato che proporrà  di cancellare il piano di salvataggio concordato con la troika e ha proclamato nuove manifestazioni ad Atene. Il dramma dei negoziati ne contiene uno personale: Papoulias, 82 anni, è un eroe della resistenza contro i nazisti. Nella notte ha dovuto ricevere Nikos Michaloliakos, il leader di Alba d’oro, che ha conquistato ventuno seggi e due anni fa si è presentato al Consiglio comunale di Atene con un saluto a braccio teso. L’incontro c’è stato, i sorrisi no.


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