In 4 mesi 470mila lavoratori in cassa integrazione
ROMA – Quasi mezzo milione di lavoratori in cassa integrazione. E solo nei primi quattro mesi dell’anno. Sono numeri pesanti, di una crisi che non sembra allentare la morsa sul nostro Paese e che anche nel 2012 porterà a oltre un miliardo la quota di ore di cig utilizzate dalle aziende.
Una situazione gravissima che per il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, rischia di arrivare ad un punto di non ritorno in assenza di iniziative forti: «C’è un disagio palpabile e una sensazione che siamo in un tunnel di cui non si vede l’uscita». Camusso dice: «La domanda più frequente è: i sacrifici che stiamo facendo servono a qualcosa? Proprio per questo bisognerebbe ridare una speranza e una prospettiva, cominciando ad occuparsi di crescita e di creazione di posti di lavoro».
Per la leader Cgil urgono, dunque, rimedi immediati: «Se non si fa questo, il disagio diviene un’individuale rassegnazione o un’individuale disperazione. L’Italia è al quarto anno di crisi – aggiunge – una crisi che per lungo tempo è stata sottovalutata poi a un certo punto la si è presa di petto con delle politiche di rigore che hanno peggiorato ulteriormente la condizione delle persone in ragione di un modo di funzionare del fisco, per i provvedimenti che non ci sono stati di redistribuzione di reddito e perché non ci si è preoccupati di creare lavoro».
Il lavoro, che non si trova e che chiude quando c’è. E’ il senso dei dati allarmanti elaborati dalla stessa Cgil: soltanto nei primi quattro mesi del 2012 sono state utilizzate dalle aziende 322 milioni di ore di cassa integrazione per una media di 470 mila persone in cassa a tempo pieno. Sono stati persi da ogni lavoratore quasi 2.600 euro in busta paga di media, per un totale di 1,2 miliardi di euro. Le analisi per i restanti mesi del 2012 sono altrettanto negative e l’anno si chiuderà con circa un miliardo di ore di cig. Più o meno quante ne sono state richieste nel corso del 2011 (953 milioni di ore) e poco meno del 2010 segnato dal tetto record di 1,2 miliardi.
Secondo la Cgil, che ha elaborato i dati Inps diffusi nei giorni scorsi, ad aprile le ore richieste sono arrivate a quota 86 milioni, il 14% in meno rispetto al mese precedente; ma già nel primo quadrimestre 2012 sono state autorizzate complessivamente 323 milioni di ore, una dinamica negativa e in linea con lo stesso periodo del 2011. Questa “tenuta” della crisi si abbatte pesantemente sul mondo del lavoro, tagliando 470.000 posizioni ma coinvolgendo mediamente quasi un milione di persone con un’incidenza di cig per occupato, che nell’industria è pari a 46 ore per dipendente.
Nei primi quattro mesi del 2012 il totale delle ore di cig ordinaria è stato di 101 milioni di ore che significa quasi un terzo in più rispetto allo stesso periodo del 2011 (+26,54%) mentre la richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria nel periodo gennaio-aprile (e pari a 110,9 milioni di ore) segna un calo del 18,6% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Infine la cassa integrazione in deroga, che con quasi 111 milioni di ore autorizzate (+3,79% sul 2011) risulta essere lo strumento più usato dalle aziende. I settori che hanno usufruito maggiormente della cigs sono il commercio (con 39,9 milioni, +31,16%) e la meccanica (21,9 milioni di ore, in calo del 31,88%). Le Regioni più colpite sono la Lombardia con 20,5 milioni di ore (+19,70%), l’Emilia Romagna con 12,5 milioni (+15,19%) e il Lazio con 11,7 milioni di ore (+154,18%).
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