«Ecco dove sbagliate sul governo Fayyad»

by Editore | 26 Maggio 2012 13:36

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Un governo che, a suo dire, saboterebbe di fatto il processo di riconciliazione palestinese. Proverò a spiegarvi che non è vero. Tutti sanno quanto hanno fatto l’Anp e il Presidente Abu Mazen per realizzare la riconciliazione nazionale, dall’accordo, o meglio gli accordi, del Cairo degli anni passati, all’intesa di Doha di quest’anno, raggiunta con il capo di Hamas, Khaled Mashaal. Hamas però ha rifiutato tutti gli accordi e tutte le intese per non arrivare alle elezioni e al voto popolare, perché i sondaggi, così come gli esiti delle elezioni democratiche avvenute sino ad oggi, sono state vinte e con larga maggioranza da Al Fatah, confermando la volontà  del popolo palestinese di non ripetere la scelta del 2006 a favore di Hamas. La verità  dello scontro presente oggi, ieri e domani in Medio Oriente, è fra due progetti strategici: quello nostro di Al Fatah (nato nel 1958), dell’Olp (nata nel 1964) e dell’Anp (nata con gli accordi di Oslo nel 1993), di uno stato democratico, dove ebrei, cristiani e musulmani possano vivere tutti insieme, con uguali diritti e uguali doveri, e l’altra opzione, di uno stato religioso: Israele (ebraico) e quello di Hamas (islamico). Non si può affermare che l’Anp dipende «dai finanziamenti dei paesi donatori occidentali». Proprio il manifesto ha più volte scritto intere pagine sul comportamento ostile dell’impero Usa e dell’Europa dinanzi alla richiesta palestinese che l’Onu riconosca lo Stato di Palestina come suo 194Ëš Stato membro, presentata il settembre scorso da Abu Mazen! Come non ricordare il comportamento negativo e ostile del Presidente Obama e della sua amministrazione dinanzi a tale richiesta? E come non ricordare il taglio dei fondi Usa (62 milioni di dollari) all’Unesco dopo il voto del suo riconoscimento allo Stato di Palestina? E’ questo il sostegno politico e diplomatico? Altro punto. Le forze di sicurezza dell’Anp hanno il compito di difendere gli interessi del popolo palestinese e gli obiettivi della sua lotta e certamente non quello di eseguire gli ordini dei non amici del popolo palestinese e di «dare la caccia ad Hamas…». Lo ribadiamo: il compito della nostra polizia è quello di garantire la sicurezza della nostra gente e la nostra lotta contro un nemico che non solo viola e nega ogni nostro diritto, ma nega anche la nostra semplice esistenza in quanto popolo e nazione. Un nemico potente, mantenuto e appoggiato a tutti i livelli dalle potenze occidentali. Accettiamo tutte le critiche, ma nella verità  dei fatti. La verità , spesso, dà  fastidio ma, permetteteci una domanda e poi, magari, provate anche a rispondervi: dà  fastidio «a chi»? * segretario Al Fatah in Italia

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