«Intensificare le riforme fatte da chi mi ha preceduto»

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FIRENZE — Una finestra di tre anni durante la quale le spese per gli investimenti su specifici settori, per esempio la banda larga o le reti transfrontaliere per quanto riguarda l’energia, potrebbero essere esentate dai vincoli dei trattati europei sulla disciplina di bilancio e sul fiscal compact.
Ma anche un omaggio a Berlusconi, nelle ore di maggiore tensione con il Pdl, mentre più di 40 parlamentari gli chiedono di rettificare le frasi sulle responsabilità  della crisi attuale del Paese («rifletta chi ha provocato tutto questo», aveva detto il premier due giorni fa). Il Cavaliere ritorna tre volte nelle parole del presidente del Consiglio, per dire che il precedente esecutivo ha «fatto molto» per le riforme strutturali, che si è trattato di riforme «significative» e che l’attuale governo vuole andare oltre e «doverosamente intensificarle».
Parla oltre un’ora Monti a Firenze: prima con un intervento alla conferenza sullo Stato dell’Unione europea, con i commissari europei Michel Barnier e Olli Rehn ad ascoltarlo, poi davanti ai giornalisti. La proposta sugli investimenti pubblici, già  formulata nei giorni scorsi, si arricchisce di dettagli, ma con un’avvertenza che il presidente del Consiglio non si stanca di ripetere: «Il governo italiano è assolutamente convinto della qualità  e della virtù della disciplina di bilancio» e mai avallerà  atteggiamenti «elusivi».
Precisazioni che sono soprattutto rivolte a Berlino: dovrà  convincere la Merkel su un piano per la crescita, ma non perde di vista la prima ragione di autorevolezza acquisita dall’Italia negli ultimi mesi, quel rigore finanziario che non sarà  mai messo in discussione dal nostro Paese, «che prima di altri raggiungerà  il pareggio di bilancio».
I dettagli ulteriori, fatti a mo’ di esempio, spiega Monti, possono prevedere «investimenti sulla banda larga comunitari, che potrebbero essere finanziati a livello comunitario, mentre a livello nazionale verrebbero incoraggiati perché non sarebbero contati ai fini del patto di stabilità  e del fiscal compact». Argomenti che certamente toccherà  quanto prima anche con il nuovo presidente francese (le diplomazie sono al lavoro per un incontro a due prima, o subito dopo, il G8 di Camp David): «Il maggiore calore che Hollande mette sulla crescita è benvenuto — osserva il premier — e credo che sia conciliabile con la disciplina di bilancio».
Altro esempio di ciò che il premier si appresta a discutere in sede comunitaria, e lo ha già  fatto diverse volte con la Merkel, al telefono, negli ultimi giorni, è il problema del pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione: «Non si tratta di scoprire debiti sommersi — ha rilevato Monti —, si conoscono, sono quantificabili, ma per osservare i vincoli di bilancio essi sono definiti in modo non perfettamente coerente e finiscono per penalizzare le imprese che non vengono pagate». Creare una sorta di golden rule, un’esenzione dalle regole dei trattati sulla disciplina di bilancio, aiuterebbe gli Stati a regolare una volta per tutte questi arretrati e soprattutto stimolerebbe la crescita e offrirebbe una boccata di ossigeno alle imprese che hanno un drammatico bisogno di liquidità .
Nel suo intervento Monti ha toccato anche il rapporto fra democrazia e sviluppo economico. Non ha fatto riferimento in particolare all’Italia, ma alla Ue nel suo complesso e ai singoli Stati: «La questione del momento — ha detto — non è solo la crescita, ma come riconciliare l’integrazione con la democrazia»; purtroppo, ha aggiunto, nei vari Paesi, «la combinazione dei media aumenta lo sguardo di breve periodo dell’opinione pubblica portando i politici di molti Paesi ad essere sempre meno leader e sempre di più follower», con la conseguenza che i politici «rifuggono da decisioni impopolari che porterebbero benefici nel lungo periodo».
Infine, una cauta risposta di Monti sul patto di stabilità  interno che riguarda i comuni («è suscettibile di miglioramenti»), provoca la reazione positiva dell’Anci: presto ci sarà  un incontro ufficiale a palazzo Chigi.


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