Assedio ad albergo di lusso, 20 morti

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A loro va imputato l’ennesimo attacco della guerriglia e un tragico bilancio di una ventina di morti. Alla dichiarazione dà  grande rilevo la stampa pakistana perché gli Haqqani, famiglia ex mujaheddin passata ad Al Qaeda, è considerata un’emanazione dei servizi segreti – più o meno deviati – di Islamabad. 
Per ora in realtà , è presto per dire chi sta dietro l’ultima sfida, dopo l’assalto alla «zona verde» e al parlamento del maggio scorso compiuti da commando asserragliatisi in edifici in costruzione, che hanno tenuto in scacco la capitale per quasi 24 ore. Questa volta la cosa si è risolta più rapidamente, anche perché l’hotel Spozhmai, sulle rive del lago artificiale di Qargha, luogo di villeggiatura sulla strada per Paghman, si trova in un sito aperto e facilmente espugnabile nonostante a pagare in termini di vite umane siano stati almeno una quindicina di civili. Il commando «talebano» era formato da quattro-sette uomini che hanno preso in ostaggio, dopo aver ucciso le guardie all’ingresso del resort, una quarantina di persone facendone fuori almeno una dozzina. 
Secondo fonti talebane, l’hotel è stato scelto perché luogo turistico per afghani abbienti che bevono alcool e usano prostitute ma la località  è soprattutto frequentata da famiglie che, specie al venerdi, vanno a gustarsi frescura e meloni. I talebani dicono però di aver risparmiato «civili innocenti». Il fatto più evidente è che l’albergo è un obiettivo facile ed esposto. Un segno di debolezza forse, dopo che la capitale, blindata per un recente summit, si aspettava un attacco giorni fa quando Kabul era piena di ministri e funzionari da diversi paesi del mondo.


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