Delors e Schmidt nel nome di Padoa-Schioppa “L’Europa ha bisogno di una visione politica”

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ROMA â€” Non solo decisioni tecniche e di breve termine, ma una “visione politica” di lungo periodo che permetta di stabilizzare l’eurozona. E’ l’appello che lanciano Jacques Delors e Helmut Schmidt alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì. In un momento in cui l’accordo tra i capi di Stato e di governo sembra di nuovo allontanarsi, l’ex presidente della Commissione europea e l’ex cancelliere tedesco presentano un rapporto che dovrebbe, secondo il titolo, tracciare una «roadmap verso l’unione fiscale dell’Europa». Tra le proposte messe sul tavolo, figurano l’unione bancaria, la creazione di un’agenzia per il debito e un maggior coordinamento delle politiche economiche e finanziarie degli Stati membri.
Sono queste le tappe “cruciali” per arrivare a “completare l’euro” spiegano Delors e Schmidt nella prefazione al rapporto dell’associazione Notre Europe, fondata nel 1996 e presieduta fino al 2010 da Tommaso Padoa-Schioppa. Proprio in onore dell’economista italiano che ha attivamente partecipato alla costruzione dell’unione monetaria, è stato formato un
gruppo di lavoro con il compito di individuare le possibili soluzioni alla crisi dell’eurozona. Nel documento vengono illustrate una serie di misure possibili che, in parte, ricalcano quelle già  sul tavolo dei leader europei. Delors e Schmidt raccomandano, ad esempio, la creazione di un’unione bancaria per «rompere il legame tra la debolezza del sistema bancario e la dinamica dei debiti sovrani». Da una parte, viene proposta la creazione di un’autorità  di vigilanza centralizzata che abbia poteri di supervisione sugli istituti ma anche i fondi necessari per rispondere all’insolvenza delle banche, sviluppando uno schema europeo di garanzia dei depositi. D’altra parte, il rapporto suggerisce la costituzione di un’agenzia del debito europeo, garantita da tutti i paesi dell’eurozona, «che possa dare assistenza ai paesi sottoposti alla pressione dei mercati” e “finanziarli a tassi ragionevoli ».
Queste misure, sottolinea il rapporto, possono essere varate senza una revisione dei Trattati. Una modifica del ruolo della Banca centrale europea come prestatrice di ultima istanza non è invece raccomandata dagli autori, almeno in questa fase. «Le sfide più importanti — commentano Delors e Schmidt — sono altre e gli Stati devono imparare a promuovere la competitività  nel contesto della stabilità  monetaria promossa dalla Bce». In questo senso, occorre rilanciare il federalismo fiscale, con una sorveglianza più stretta sui bilanci pubblici degli stati membri e un coordinamento delle politiche economiche nazionali. Una prospettiva, precisano gli autori, che finora è «drammaticamente mancata ».
Il rapporto presentato da Delors e Schmidt suggerisce anche di completare il mercato unico al livello dei 27 paesi dell’Ue, trovando un giusto equilibrio tra «competizione, cooperazione e solidarietà ». L’importante è mostrare ai cittadini e ai mercati un orizzonte “politico” che comprenda decisioni di breve termine, come la ratificazione del Fiscal Compact, ma anche di medio e lungo termine, come la creazione di eurobond. Nella consapevolezza, concludono Delors e Schmidt, che i paesi dell’eurozona non condividono solo una moneta ma «un destino comune».


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