Lamezia, bomba all’Agenzia delle Entrate
LAMEZIA TERME — È un rompicapo l’esplosione di un ordigno che ha danneggiato l’ingresso della sede dell’Agenzia delle Entrate di Lamezia Terme. Gli attentatori non hanno rivendicato la paternità del gesto, né sul posto sono stati ritrovati scritte o segni che portano a privilegiare una pista piuttosto che l’altra.
L’unica che pare essere marginale è l’ipotesi della matrice mafiosa, incompatibile sia per le modalità che per l’obiettivo che non figura tra quelli tradizionalmente oggetto di attenzioni della ‘ndrangheta. Per il resto gli investigatori si stanno muovendo su un ventaglio ampio, che va dall’azione dimostrativa di matrice politica al gesto isolato di qualcuno che ha voluto mandare un messaggio per un «torto» subito. La bomba, rudimentale e di medio potenziale, è stata realizzata con comune polvere pirica, innescata da una miccia a lenta combustione. Una sorta di grosso petardo che, piazzato sul portone a vetri e fatto esplodere intorno alle tre di notte, lo ha praticamente divelto, sventrando la vetrata.
La pista politica viene ritenuta plausibile in considerazione di alcuni episodi di minacce verificatisi nei mesi scorsi ai danni di dipendenti e sedi periferiche di Equitalia, la società di riscossione dei tributi, non ultime quelle a Catanzaro, distante poche decine
di chilometri, il 4 giugno scorso. La stessa pista potrebbe essere avvalorata anche dal fatto che la palazzina presa di mira, inaugurata da pochi mesi, entro breve dovrebbe ospitare proprio gli uffici periferici di Equitalia. Si tratta ovviamente di ipotesi che gli specialisti del Commissariato di Lamezia e della Polizia scientifica stanno cercando di riscontrare anche attraverso l’individuazione
degli attentatori. Per questo ieri gli investigatori hanno acquisito le immagini riprese da alcune telecamere della zona (il palazzo colpito non ne è dotato), da cui si spera di ottenere indizi significativi.
Immediata la reazione dei sindacati che hanno sottolineato il clima di paura ingenerato da tempo tra i dipendenti delle agenzie fiscali per i recenti episodi
di violenza. Per le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto un incontro ai vertici, si tratta di un «gesto molto grave che lancia dei segnali allarmanti che accentuano un clima di tensione che si avverte in tutta la regione. Crediamo — hanno aggiunto — sia necessario applicare misure di tutela atte a salvaguardare la sicurezza di chi opera in questi settori».
In serata è arrivato il commento del governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti: «Condanno fermamente l’attentato ai danni della sede dell’Agenzia delle Entrate, ed esprimo viva preoccupazione per questi atti, che alimentano pericolosamente un clima di tensione in un momento in cui, invece, stiamo cercando di rafforzare i principi di legalità ».
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