Le Borse euforiche credono alla svolta Milano su del 6,5%, giù lo spread

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 BRUXELLES â€” Volano le Borse, scendono gli spread. E’ un risultato atteso e a lungo sperato. Bisogna vedere quanto durerà . Però per adesso i mercati brindano all’intesa raggiunta dai leader Ue a Bruxelles. Festeggiano di pari passo con le dichiarazioni del premier Monti che ha imposto la sua linea ai partner, al termine di una maratona negoziale durissima e infinita. Piace il meccanismo anti-spread, ideato per proteggere i paesi virtuosi dagli attacchi della speculazione e per di più l’Italia neanche lo attiverà . Conforta la decisione che la vigilanza sulle banche sarà  centralizzata e affidata alla Bce. Soddisfa l’idea che il fondo salva Stati, se necessario, potrà  intervenire direttamente a ricapitalizzare gli istituti di credito di Eurolandia, sia pure a certe condizioni. «Risultati oltre le aspettative», commenta l’agenzia di rating Fitch. Così, di colpo, tutte le Borse cambiano rotta. Da Parigi a Francoforte, da Atene e Madrid ovunque compare il segno più. Milano da sola guadagna il 6,6%, la migliore performance dal 2010. Rallentano la corsa anche temutissimi spread: quelli italiani scendono a quota 423, dopo aver toccato un minino di 409; gli spagnoli scivolano fino a quota 475, quasi 70 punti in meno. Vanno giù i rendimenti dei Btp e dei bonos.
Monti è comprensibilmente soddisfatto del risultato, non solo per i suoi aspetti tecnico-economici, ma anche perché segna «uno sblocco mentale», così lo chiama, nel sempre tortuoso percorso per una Europa migliore. E come lui lo è anche il presidente della Bce, Mario Draghi che addirittura, a sorpresa, scende nella sala stampa dell’austero palazzo dove si svolge il summit, cosa non proprio frequente né scontata. Ma il banchiere, che come tutti è stato sveglio fino all’alba, vuole dare tre messaggi: l’utilizzo dei fondi salva Stati per calmierare gli spread «dovrà  avvenire secondo le linee-guida che regolano questi meccanismi
». La ricapitalizzazione diretta delle banche, «che abbiamo chiesto da tempo», dovrà  essere accompagnata da una «stretta condizionalità  per essere credibile ». La Bce «avrà  in carico» la supervisione bancaria. Dei tre punti il primo è quello più politico perché il Cancelliere tedesco Angela Merkel, a caldo, l’ha interpretato come qualcosa che dovesse essere sottoposta ai dettati
della famigerata troika Ue-Bce-Fmi, quel trio istituzionale che sta infliggendo sacrifici amari ai paesi costretti a lanciare un Sos internazionale. Più tardi però la signora si corregge, abbracciando la lettura dello stesso presidente del Consiglio: nessuna troika, perché si tratta bensì solo di «interventi per stabilizzare il mercato». «Monti ha detto che la troika non dovrà  mai entrare in
Italia» rivela il Cancelliere. Gli analisti non escludono altri sobbalzi durante l’estate, per loro ancora volatile. Ma il buon esito del summit, salutato con favore da tutti i partner, Germania inclusa , spinge pure la Casa Bianca a intervenire con un pubblico plauso «per i progressi fatti». Il presidente Obama si è speso moltissimo nelle ultime settimane per convincere Eurolandia a intervenire sulla crisi del debito, in modo da arginare l’effetto-contagio. Adesso, evidentemente, pensa che quei passi siano stati fatti.
D’ora in poi il Fondo salva Stati potrà  acquistare titoli di un paese sotto attacco per contenere gli spread, senza imporre nuove condizioni, tranne il rispetto degli impegni già  presi con la Ue. Gli interventi non sono automatici ma sottoposti ad un memorandum di intesa. Non sono indicate fasce di oscillazione per gli spread. «E se anche lo fossero, non lo rivelerei mai», taglia corto Monti, prima di rientrare in Italia.


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