Prima Rata Imu, la Guida anti Errori

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MILANO — Lunedì 18 giugno è l’ultimo giorno per pagare l’Imu, la nuova imposta municipale unica introdotta dal decreto Salva Italia per sostituire l’Ici. 
L’imposta si paga soltanto con il modello F24, che può essere ritirato in banca, in posta oppure scaricato dal sito delle Agenzie delle Entrate. Ma le nuove tecnologie, se si ha un personal computer e si dispone di una connessione a Internet, ci aiutano. Il sito www.amministrazionicomunali.it, ad esempio, permette non solo di calcolare l’Imu in modo facile e veloce, ma compila automaticamente il modello F24, che può essere poi stampato. 
Gli unici dati richiesti sono la rendita catastale e il codice catastale Comune (per Milano, ad esempio, è F205). Bisogna poi scegliere se si tratta di abitazione principale o altro fabbricato; se ci sono pertinenze; se si hanno figli; e in quante rate si intende pagare. Stampato il modello, basterà  aggiungere i dati anagrafici del proprietario.
Guida pratica all’F24
Per chi non ha troppa dimestichezza con Internet, ecco invece una guida rapida, punto per punto, per compilare l’F24 senza troppi patemi. Nella parte in alto del modello, riservata ai dati del contribuente, bisogna inserire il proprio codice fiscale, i dati anagrafici e il domicilio fiscale, lasciando perdere le altre caselle. Vanno ignorate la «Sezione erario», la «Sezione Inps», la «Sezione Regioni», e bisogna saltare direttamente alla «Sezione Imu e altri tributi locali». Facciamo l’esempio di una famiglia, composta dal padre Michele, la moglie Paola e due figli conviventi, con meno di 26 anni, che abitano in un appartamento (categoria A3) a Milano. Si tratta di prima abitazione (la residenza coincide con la dimora), con un garage di pertinenza, visto che l’accesso è dal cortile dello stabile. L’appartamento è di proprietà  al 100% del marito, che perciò sarà  l’unico a compilare il modello F24. Se la casa fosse stata in comproprietà , l’imposta andrebbe invece suddivisa al 50% e sia moglie che marito dovrebbero compilare l’F24. 
Il calcolo dell’imposta
Per calcolare l’Imu, si parte dalla rendita catastale, che va rivalutata del 5% e poi moltiplicata per 160. Questa è la base imponibile, a cui applicare l’aliquota dello 0,4% nel caso di abitazione principale, o dello 0,76% per gli altri fabbricati. Oltre alle eventuali detrazioni: 200 euro per l’abitazione principale e 50 euro per ogni figlio convivente con meno di 26 anni, fino a 600 euro totali. Per trovare la rendita possiamo consultare il rogito o fare una visura catastale (è gratuita) anche online. 
Nel caso di Michele, la rendita è di 581 euro. Per rivalutarla, Michele dovrà  moltiplicare 581 per 1,05. E poi moltiplicare il risultato (610,05) per 160. A questo punto applicherà  l’aliquota dello 0,4%. L’imposta di Michele sarà  quindi di 390,43 euro. Michele dovrà  ora ripetere il meccanismo di calcolo per il box di pertinenza, che ha una rendita di 120 euro e comporterà  un’imposta pari a 80,61 euro. L’imposta totale sarà  data dalla somma (390,43 più 80,61). Al risultato (471,07) Michele dovrà  poi detrarre 300 euro: 200 euro per l’abitazione principale e 100 euro per i due figli. L’Imu da pagare sarà  quindi di 171,07 euro, di cui la metà  (86 euro) come acconto. 
Gli errori da non fare
Completati i calcoli, torniamo al modello F24. Innazitutto dobbiamo inserire il codice Comune, che può essere trovato online (per Milano è F205). Poi bisogna marcare con una X la casella dell’acconto, e segnare il numero di immobili, che nel caso di Michele saranno 2 (casa più garage). Il codice tributo indica se si tratta di abitazione principale o altro fabbricato: nel primo caso il codice è 3912. Se si trattasse di un altro fabbricato, come una seconda casa, i codici tributi sarebbero due: 3918 per la quota destinata ai Comuni, 3919 per la parte destinata allo Stato e l’imposta si dividerebbe a metà . La casella della rateazione può essere lasciata bianca, chi vuole può segnare 0101 se decide di pagare in due rate (saldo entro il 18 dicembre) o 0102 se opta per 3 rate (la seconda rata va pagata entro il 17 settembre). Nella casella delle detrazioni Michele scriverà  150 euro (metà  della detrazione totale), chi non ha figli solo 100 euro (se l’abitazione è principale). L’anno di imposta è quello corrente. L’importo da pagare è quello dovuto per l’acconto, 86 euro nel caso di Michele. E nel caso di Michele, che non ha altri immobili, coincide con il totale e il saldo. Se si avessero altre case, invece si utilizzerebbero i righi successivi della stessa sezione con i relativi calcoli. E il totale e il saldo sarebbe la somma delle diverse imposte. Ultimo sforzo: pagare. Si può fare in banca o alla posta, ma per evitare le code dei ritardatari, l’Imu può essere saldata anche online, compilando il modello F24 sul sito web della propria banca, che ci addebiterà  l’importo. 
Finito. Almeno per ora, sapendo che il saldo sarà  di sicuro più complicato. Per l’acconto si applicano infatti le aliquote base, ma ogni Comune potrà  modificarle e probabilmente dovremo rifare tutti i calcoli.


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