Razzismo, “Occhio ai media” premiato per le buone pratiche

FERRARA – Rania ha 14 anni e frequenta il primo anno del Liceo linguistico. È nata in Italia da genitori di origine marocchina e algerina. Da grande vuole fare la giornalista e, intanto, sta facendo “pratica” su cosa non fare quando si scrive un articolo per un quotidiano o un sito di informazione. Rania, infatti, fa parte di un gruppo di adolescenti che, dal 2010, gestisce “Occhio ai media”, un sito di monitoraggio della stampa italiana sull’uso corretto delle parole in tema di immigrazione e convivenza tra culture. “Quando sarò giornalista – dice Rania – non farò quello che vedo su molti giornali ma starò attenta all’uso delle parole e continuerò a lottare”. Il lavoro di Rania e del gruppo di adolescenti è stato premiato: “Occhio ai media” ha, infatti, vinto il primo concorso sulle buone pratiche contro il razzismo indetto dall’associazione “Il razzismo è una brutta storia”, in collaborazione con l’Agenzia Redattore Sociale, che sta per lanciare la seconda edizione di “Anti-Racism Good Practice Collection”. La premiazione si terrà  il 13 giugno al Biografilm Festival di Bologna.

Hanno tra i 13 e i 18 anni. Frequentano le medie o le superiori a Ferrara. La maggior parte è nato in Italia da almeno un genitore di origine straniera. Ogni giorno spulciano i quotidiani e le testate on line in cerca di articoli in cui si fa un uso scorretto delle parole quando si parla di immigrazione o quando i protagonisti di fatti di cronaca sono persone di origine straniera. Ma non basta. Sul sito si trovano anche video-interviste a direttori di quotidiani, come Il Resto del Carlino di Ferrara e La nuova Ferrara, o anche di giornali stranieri sulle scelte editoriali fatte, con riferimenti a notizie specifiche. “Nel caso del Resto del Carlino e della Nuova Ferrara – racconta Rania – abbiamo fatto un monitoraggio specifico sui loro giornali prima delle interviste e dopo abbiamo continuato, mandando anche lettere al direttore per segnalare articoli scorretti”. In alcuni casi, anche se i direttori di Carlino e Nuova Ferrara hanno difeso le proprie scelte editoriali, i ragazzi hanno notato una diminuzione degli articoli che meriterebbero una “segnalazione” su “Occhio ai media”, segno che ci stanno più attenti. Anche perché, dice Rania, ridendo, “gli rompiamo un po’ le scatole”.

“Occhio ai media” è nato su iniziativa di un gruppo di associazioni, capitanate da Cittadini del mondo, per monitorare la comunicazione sulla convivenza tra culture. Una comunicazione spesso avvelenata dall’uso scorretto delle parole e da scelte editoriali che contribuiscono ad aumentare i pregiudizi verso le minoranze etniche. Prima che venisse “preso in mano” da Rania e dagli altri ragazzi, il sito era gestito da adulti. “È stato durante un workshop aperto che abbiamo scoperto questo sito – racconta Rania – Ci è piaciuto e abbiamo iniziato a collaborare”. E ora lo gestiscono da soli. Ma non è finita qui. Il gruppo di “Occhio ai media” ha iniziato a organizzare incontri nelle scuole con studenti e giornalisti per spiegare cosa fanno e hanno scoperto un grande interesse da parte dei ragazzi. “Sono molto interessati – conclude Rania – è solo che nessuno spiega loro queste cose o fa vedere cosa si scrive sui giornali”. Per partecipare alla seconda edizione del concorso di Il razzismo è una brutta storia c’è tempo fino al 31 ottobre 2012. (lp)

 

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