Strauss-Kahn, la moglie non ne può più “Anne ha deciso per la separazione”

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PARIGI â€” Anne Sinclair ha dato il benservito a Dominique Strauss-Kahn. Dopo averlo difeso strenuamente a New York e aver sopportato il suo coinvolgimento in un’inchiesta su un giro di prostitute,
avrebbe chiesto al marito di lasciare il domicilio coniugale della Place des Vosges, un luogo diventato talmente famoso che spesso i turisti aspettavano di veder uscire l’ex direttore del Fondo monetario internazionale. Secondo il settimanale di gossip
Closer, la rottura definitiva sarebbe avvenuta all’inizio del mese. Fonti vicine a Strauss-Kahn hanno confermato all’agenzia
Reuters. I due hanno annunciato ieri sera di aver querelato il periodico per aver portato pregiudizio alla loro vita privata.
Senza tuttavia smentire la separazione. Cacciato di casa, l’ex leader socialista vivrebbe nell’appartamento di un amico, nel borghese XVI arrondissement. Chi lo frequenta lo definisce «distrutto, depresso». Esce poco, non vuol farsi vedere, la fine di un matrimonio durato vent’anni chiude la lunga sequenza cominciata con l’accusa di stupro, lanciata il 13 maggio 2011 da Nafissatou Diallo, una cameriera del Sofitel di New York. E malgrado sia stato prosciolto sul piano penale, Strauss-Kahn deve ancora affrontare Oltreatlantico un processo civile, cui si aggiunge l’indagine a Lilla, in cui è accusato di sfruttamento della prostituzione, reato infamante cui potrebbe aggiungersi anche quello di stupro. Una caduta nel baratro inimmaginabile per l’uomo che tutti pensavano destinato a entrare all’Eliseo, ma che era stato forse addolcita dalla presenza al suo fianco della moglie.
Anne Sinclair lo aveva difeso a spada tratta contro tutto e tutti. Lo aveva accompagnato in tribunale a New York affrontando a testa alta orde di cameramen e fotografi, aveva trovato una residenza lussuosa per gli arresti domiciliari, scelto i migliori avvocati per difendere il marito. Di fronte alle critiche piovute contro il suo comportamento, la sua ostinata presenza a fianco di Strauss-Kahn, aveva risposto con fierezza: «Non sono né una santa né una vittima, sono una donna libera. Mi sento libera dei miei giudizi, delle mie azioni, decido la mia vita in piena indipendenza».
All’inizio dell’anno, Anne Sinclair ha ripreso il suo lavoro di giornalista, assumendo la direzione editoriale dell’Huffington
Postn francese. Ma si è subito resa conto di quanto pesasse il legame con Strauss-Kahn nel suo lavoro: il 22 aprile, la sera del primo turno delle presidenziali, era tornata ad apparire in tv per commentare i risultati. Sarebbe dovuta tornare sulla stessa rete,
Bfm-Tv, il 6 maggio, la sera del ballottaggio per l’Eliseo, ma i dirigenti dell’emittente le chiesero di restare a casa: in quei giorni c’erano state novità  nell’inchiesta di Lilla sulla prostituzione. L’accumularsi degli episodi non ha certo aiutato la coppia restare unita. In fondo, la notizia della separazione non ha sorpreso nessuno e anzi molti si chiedevano da tempo come Anne Sinclair potesse tollerare di avere accanto un marito sempre in cerca di avventure sessuali e di serate scambiste. La risposta è arrivata dalle indiscrezioni di ieri, che nessuno ha smentito, malgrado la querela.


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