”Accoglienza personalizzata” per i minori non accompagnati

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ROMA – Solitamente afghani, di sesso maschile e di età  compresa fra i 15 ed i 18 anni, anche se a volte ce ne sono di più piccoli, fino ai 9 anni di età . Sono i 1.217 minori stranieri non accompagnati incontrati durante il periodo agosto 2011 e luglio 2012 in Grecia, Italia e Francia dalle organizzazioni promotrici del progetto transnazionale “Protecting Children On The Move”, i cui risultati sono stati presentati questa mattina a Roma dall’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). Il progetto ha coinvolto tre organizzazioni partner, Praksis, Save the Children Italia e France Terre d’Asile, coordinate dall’Unhcr, che hanno incontrato rispettivamente 456 minori non accompagnati a Patrasso, 572 a Roma e 189 a Calais. Fra i partner istituzionali del progetto il Ministero della Salute e della Solidarietà  Sociale in Grecia ed il Ministero dell’Interno e il dipartimento per le Libertà  Civili e Immigrazione in Italia e il Conseil General du Pas-de-Calais, in Francia.

Finanziato dal Fondo europeo per i rifugiati della Commissione europea, il fine del progetto è stato quello di individuare buone prassi per “sviluppare misure comuni e migliorare la protezione, facilitare l’accoglienza, l’orientamento e la presa in carico del minore, attraverso il rafforzamento dei centri diurni a bassa soglia – ha aggiunto Paola Borghi, project manager Unhcr – . Abbiamo cercato di sviluppare le buone prassi e rafforzarle laddove c’erano già ”.  Durante il periodo di realizzazione del progetto, le diverse organizzazioni coinvolte hanno offerto servizi vario tipo, dall’assistenza materiale con oltre 3 mila interventi (pasti, docce, vestiti, kit igienici) a quella sanitaria, sessioni informative sui diritti e servizi di protezione offerti a livello nazionale, distribuzione di materiale informativo prodotto nel corso del progetto, comunicazione con le proprie famiglie, consulenza e supporto legale e attività  ricreative. Il progetto ha permesso inoltre di stilare una serie di raccomandazioni per le autorità  dei diversi paesi. “Le organizzazioni partner del progetto raccomandano la realizzazione di azioni personalizzate per i minori in transito che prevedano soluzioni a breve (accesso ai servizi di assistenza, anche informali) e lungo termine (incluso il trasferimento in altro Stato Membro e la riunificazione familiare) – spiega l’Unhcr  -. Nell’attuazione delle attività  il miglior interesse del fanciullo deve essere sempre considerato anche attraverso l’adozione di procedure idonee alla sua salvaguardia. Si evidenzia inoltre la necessità  di azioni di informazione e sensibilizzazione ad uso specifico dei minori nei paesi di origine, di transito e di destinazione, nonché la produzione di materiale informativo rivolto ai membri delle famiglie dei minori e delle loro comunità ”.
 

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