Fiat superata da Bmw in Europa “Pessime le vendite in Italia”

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TORINO â€” Il mercato dell’auto flette in Europa (-1,7 per cento) e cede pesantemente nei paesi dell’eurozona (-3,9 per cento) dove, con l’eccezione della Germania, si fanno sentire gli effetti delle politiche di austerità  per ridurre i debiti degli stati. A livello continentale si avvantaggiano così, ancora una volta, i costruttori tedeschi, tanto che la Bmw, produttore di nicchia per eccellenza, supera un costruttore generalista come la Fiat relegando la casa di Torino al settimo posto come quota di mercato (6,4 per cento). A rendere ancora più difficile la situazione dei marchi del Lingotto incide «il pessimo andamento del mercato italiano», come si legge in una nota diffusa dalla stessa Fiat. Che comunque sottolinea come Panda e 500 siano le auto più vendute
nel loro segmento, quello delle minicar.
Forse è proprio questa forte dipendenza dal mercato delle utilitarie a spiegare l’arretramento della casa di Torino che nel confronto con il giugno 2011 perde più di un punto di quota passando dal 7,6 al 6,4 per cento (con un calo percentuale del 18 per cento). Complessivamente le utilitarie (i segmenti A e B) rappresentano il 68 per cento delle auto vendute dalla Fiat in Europa, quota che arriva al 70 se si prendono in considerazione invece le auto prodotte dal Lingotto nel vecchio continente (uan parte sia pur limitata, come si sa, arriva direttamente dalle fabbriche Chrysler in Nordamerica). Nel
panorama decisamente negativo di questi mesi va segnalato, in evidente controtendenza, l’aumento delle vendite della Panda, che in giugno arriva a 19.000 unità  vendute con un incremento del 10 per cento sul mese precedente. Una notizia
positiva per i molti cassintegrati di Pomigliano che attendono ancora di poter tornare al lavoro. La saturazione dell’impianto napoletano è prevista intorno alle 250 mila unità  all’anno, e al ritmo di 19 mila al mese (sempre che si riveli una media
e non un picco) è possibile avvicinarsi a quella soglia. L’altro problema che spiega le difficoltà  di Torino è la forte dipendenza dal mercato italiano. In giugno su 77 mila auto vendute in Europa 39 mila, circa il 50 per cento, sono state acquistate al di qua delle Alpi. Dipendere da un mercato fortemente in crisi ed essere leader nei segmenti più colpiti dalle politiche recessive imposte all’eurozona significa inevitabilmente perdere quote rispetto ai concorrenti. Come osserva il Centro studi Promotor di Bologna «il mercato europeo delle quattro ruote è a due velocità », perché i paesi fuori dalla zona euro «segnano incrementi nelle vendite sulla scia di quanto avviene fuori dall’Europa». Il problema è che solo uno dei cinque principali mercati europei, quello inglese, è fuori dall’eurozona. Infatti nel Regno Unito l’incremento
in giugno è stato del 3,5 per cento. Chi ha problemi di spread ha problemi di auto: la Spagna in giugno ha addirittura ceduto la quinta posizione a un mercato tradizionalmente piccolo come quello olandese. Nel primo semestre 2012 chi ha fatto peggio tra i grandi mercati europei è stata l’Italia che ha perso il 19,7 per cento seguita dalla Francia (-14,4) e dalla Spagna (-8,2). Positiva, sia pur di poco, la Germania (+ 0,7). Purtroppo i segnali sulle prospettive non sembrano incoraggianti perché a giugno il mercato italiano è sceso del 24,4 per cento, peggio della media del calo registrato nella Penisola nel primo semestre, a meno 19,7.


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