I Comuni: incasso Imu inferiore del 5%

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ROMA â€” Il quadro tiene, ma qua e là , a macchia di leopardo, la prima tranche dell’Imu sta dando qualche problema: nelle casse di alcuni comuni – Toscana ed Emilia in testa – dai pagamenti effettuati entro il 18 giugno sono affluiti meno soldi rispetto a quanto previsto. La tragedia del terremoto, è chiaro, ha influito sul bilancio dell’Emilia, ma dietro al «buco» riscontrabile in varie parti d’Italia ci potrebbero essere anche problemi di evasione o di semplice sovrastima degli incassi. Guardando alla media, infatti, il gettito ottenuto dal primo versamento ha risposto alle attese del governo e il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha potuto annunciare incassi totali per 9,6 miliardi di euro di cui 5,6 andranno ai Comuni e 4 allo Stato. In realtà , i conti non tornerebbero
dal tutto: fra i tavoli tecnici che si occupano del caso corre voce che vi sia un mancato gettito del 5 per cento. Quota che l’Anci, l’associazione dei comuni ritiene veritiera. «La mancanza in sé non sarebbe preoccupante – avverte Angelo Rughetti, segretario generale dell’Anci – il quadro tiene. Ma è evidente che nei singoli casi potrebbero presentarsi delle emergenze: il 5 per cento è medio, probabilmente in diversi centri la mancanza è superiore. Le regioni dove si registrano le maggiori differenze, a quanto risulta dalle nostre prime analisi, sono l’Emilia Romagna, per ovvi motivi, e la Toscana ».
Qualche avvisaglia era già  nota: secondo quanto riferito dal quotidiano
Il Tirreno,
Firenze, Livorno e Pisa avrebbero incassato meno di quanto previsto dalle stime del Tesoro. A Livorno, per esempio, secondo le proiezioni calcolate sulla prima
tranche
e sulle aliquote base, il mancato gettito corrisponderà , alla fine del percorso, a 7 milioni. Stessa differenza è prevista per Pisa, mentre per Firenze il «buco» salirebbe a 11 milioni. Tutto questo potrebbe spingere i comuni a rialzare le aliquote? «E’ presto per dirlo – spiega Rughetti – ma certo non bisogna farsi prendere dall’entusiasmo per i dati pubblicati dal Ministero. Prima di pensare ad un rialzo delle aliquote va comunque tenuto conto della possibilità  di effettuare una compensazione, va chiarito che ci sono anche molti comuni in cui il gettito è risultato superiore al previsto e va ricordato che potrebbero esserci degli aggiustamenti, a favore dei comuni, sul taglio dei trasferimenti » (c’è stata infatti un ridimensionamento delle basi imponibili e anche qualche correzione sulla cifra di riferimento legata al gettito Ici del 2010). L’Anci, entro il mese, provvederà  a fornire ai comuni il quadro totale dell’operazione, ma per avere il bilancio finale e decidere un ritocco
o meno dell’aliquota bisognerà  considerare anche dei 500 milioni di tagli imposti dalla
spending review.
E’ per tenere conto di tutto ciò che la stessa Anci chiederà  al governo di spostare di un mese
il termine entro il quale le amministrazioni comunali devono presentare il loro bilancio (da fine settembre a fine ottobre).
Intanto, dai dati pubblicati dal ministero sul gettito ottenuto dai
vari comuni dalla prima rata Imu emergono diverse curiosità : al top degli incassi c’è Roma (776 milioni), ultimo in classifica il piccolo comune di Elva, 102 abitanti in provincia di Cuneo (4.507
euro). Fra le località  turistiche (dove il gettito lievita grazie alla maggiore aliquota prevista sulla seconda casa) la medaglia d’oro va a Cortina (10 milioni), mentre dalle belle ville di Capri (4,4) o dalle
residenze vip di Sirmione sul lago di Garda (4,15), arriva più o meno lo stesso gettito delle casette a schiera di Cattolica (4,12 milioni).


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