Infortuni sul lavoro, un decennio in picchiata: dal 2002 il calo è del 26,9%

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ROMA – Nell’ultimo decennio il numero degli infortuni sul lavoro è sceso di oltre un quarto, con un calo ancora più marcato – pari ad oltre il 37% – per quanto riguarda il numero dei morti sul lavoro. A sottolinearlo è il rapporto annuale 2011 dell’Inail, che illustra la situazione evidenziatasi negli ultimi dieci anni sottolineando il forte calo tendenziale sia delle denunce che delle vittime.

Tra il 2002 e il 2011 le denunce di infortunio sono scese da 992.665 a 725.174, con una contrazione complessiva del 26,9% (circa 268.000 infortuni in meno). Scomponendo il fenomeno secondo i tre grandi rami di attività  previsti dalla classificazione Istat si registra, dal 2002 al 2011, una diminuzione degli infortuni sul lavoro sensibile e costante in Agricoltura (pari a -36,1%) e nell’Industria (-44,0%); apprezzabile nei Servizi (-7,8%), dopo anni di sostanziale stabilità . Anche per gli infortuni mortali l’osservazione del periodo 2002-2011 conferma un trend costantemente decrescente, da 1.478 a 920, con un calo del 37,8%. In dettaglio, il calo risulta molto sostenuto in tutti e tre i grandi rami di attività  (Agricoltura -31,1%, Industria -41,3%, Servizi -35,3%).

Dall’Inail arriva anche un tentativo di confronto internazionale, pur ricordando che “le statistiche infortunistiche prodotte dai diversi paesi sono tra loro difficilmente confrontabili a causa delle differenti normative vigenti in ciascun Paese, sia in materia assicurativa, sia di previdenza sociale”. In ogni caso, per il 2008 (ultimo anno reso disponibile da Eurostat, Ufficio europeo di statistica), sulla base dei tassi d’incidenza standardizzati e nei limiti derivanti dalla non perfetta confrontabilità  dei dati europei anche per questi indicatori statistici, il nostro paese registra un valore pari a 2.362 infortuni per 100.000 occupati (con una riduzione del 27,7% rispetto al 2003 e del 42,5% rispetto al 1998), collocandosi nella graduatoria risultante dalle statistiche armonizzate ben al di sotto di quello rilevato per Spagna (4.792), Francia (3.789) e Germania (3.024). I tassi di incidenza per i casi mortali diminuiscono da 2,5 a 2,4 decessi per 100.000 occupati, segnando un -14,3% rispetto al 2003 e dimezzando il valore del 1998 (pari a 5), confermando per il nostro paese come il rischio infortunistico continui nella sua tendenza al ribasso. 

 

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