Istat: 3,6 milioni i cittadini non comunitari in Italia (+102 mila)

by Sergio Segio | 25 Luglio 2012 18:34

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ROMA – Al 1° gennaio 2012, in base ai dati forniti dal Ministero dell’Interno, erano regolarmente presenti in Italia 3.637.724 cittadini non comunitari. Lo rende noto l’Istat, che pubblica un report sui cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia. Secondo i dati Istat, tra il 2011 e il 2012 il numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti è aumentato di circa 102 mila unità .

I paesi di cittadinanza più rappresentati sono Marocco (506.369), Albania (491.495), Cina (277.570), Ucraina (223.782) e Filippine (152.382).
I minori non comunitari presenti in Italia rappresentano il 23,9% degli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti, mentre nel 2011 essi costituivano il 21,5%. I minori di 18 anni nati nel nostro Paese sono ormai più di 500 mila, poco meno del 60% del totale. La quota è differente a seconda delle collettività  considerate: è superiore al 70% per Cina e Filippine, mentre le quote più basse, intorno al 40%, si registrano per Ucraina e Moldova.
Continua a crescere la quota di soggiornanti di lungo periodo. Nel 2011 erano 1.638.734; nel 2012 sono 1.896.223 e costituiscono la maggior parte dei regolarmente presenti (52,1%). Tra le prime dieci cittadinanze, la quota di soggiornanti di lungo periodo è particolarmente rilevante per Albania, Marocco e Tunisia (oltre il 60%) e più contenuta per Moldova (33,2%), Cina (39,0%), Ucraina (44,2%) e Filippine (47,4%), anche se quest’ultimo Paese è per l’Italia da considerare di “vecchia” immigrazione.

La quota di soggiornanti di lungo periodo sul totale è particolarmente elevata nelle regioni del Centro-Nord. Netta è stata la diminuzione di nuovi ingressi di cittadini stranieri non comunitari: durante il 2011 sono stati rilasciati 361.690 nuovi permessi, quasi il 40% in meno rispetto all’anno precedente. La diminuzione dei nuovi arrivi ha interessato le donne (-45,7%) più degli uomini (-33,6%).

Si riducono notevolmente i nuovi permessi rilasciati per lavoro (oltre il 65% in meno); si contraggono, anche se in misura minore (21,2%), le nuove concessioni per famiglia. Aumentano notevolmente, invece, i permessi rilasciati per asilo e motivi umanitari che passano da 10.336 nel 2010 a 42.672 nel 2011. Nel 2011 hanno rappresentato l’11,8%dei nuovi flussi, mentre l’anno precedente erano solo l’1,7% del totale. Tre sole cittadinanze coprono oltre il 50% del totale di questa tipologia di ingresso: Tunisia (27,5%), Nigeria (16,3%) e Ghana (7,4%).
La riduzione dei nuovi permessi concessi interessa, in particolare, il Nord-est: nella ripartizione erano stati rilasciati circa 170 mila nuovi permessi nel 2010, mentre nel 2011 i nuovi ingressi sono stati poco più di 83 mila.

Il 67% dei cittadini non comunitari entrati in Italia durante il 2007 sono ancora regolarmente presenti a gennaio del 2012. In quasi il 20% dei casi coloro che sono restati hanno però rinnovato il permesso in una provincia diversa da quella di ingresso.
Le province che hanno messo in luce una maggiore capacità  di trattenimento sui migranti entrati nel 2007 sono Bolzano (trattiene nella provincia il 94,6% dei cittadini non comunitari che avevano ottenuto un permesso nella provincia nel 2007), Genova (90,3%), Aosta (90,1%), Imperia (89,9%) e Trento (89,4%); tra le prime dieci ci sono anche Milano (88,5%) e Roma (87,5%).
Tra le province di passaggio, quelle cioè che esercitano la minore capacità  di trattenimento, Crotone trattiene solo il 31,8% di coloro che hanno ottenuto un permesso di soggiorno nella provincia nel 2007, Caltanissetta il 46,5%, Foggia il 50,0%, Potenza il 53,4% e Trapani il 55,7%.

 

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