Istat: il primato della povertà è sempre al Sud e tra le famiglie più numerose
La povertà in Italia, Istat. Anno 2011 ROMA – “La povertà è sempre maggiormente diffusa nel Mezzogiorno, tra le famiglie più ampie, in particolare con tre o più figli, soprattutto se minorenni”. È quanto ha rilevato l’Istat nel report sulla povertà in Italia nel 2011 pubblicato oggi. Per l’Istituto nazionale di statistica, in Italia più di una famiglia si quattro (28,5%) con cinque o più componenti è in condizione di povertà relativa e l’incidenza raggiunge il 45,2% fra le famiglie che risiedono nel Mezzogiorno. “Si tratta per lo più di coppie con tre o più figli e di famiglie con membri aggregati, tipologie familiari tra le quali l’incidenza di povertà è pari, rispettivamente, al 27,2% e al 22% (43% e 42,6% nel Mezzogiorno). Il disagio economico si fa più diffuso se all’interno della famiglia sono presenti più figli minori: l’incidenza di povertà , pari al 14,8% tra le coppie con due figli e al 27,2% tra quelle che ne hanno almeno tre, sale, rispettivamente, al 16,2% e al 27,8% se i figli sono minori. Il fenomeno, ancora una volta, è particolarmente evidente nel Mezzogiorno, dove è povera oltre la metà (il 50,6%) delle famiglie con tre o più figli minori”.
Ad eccezione dell’Abruzzo, dove il valore dell’incidenza di povertà non è statisticamente diverso dalla media nazionale, inoltre, “in tutte le altre regioni del Mezzogiorno la povertà è più diffusa rispetto al resto del Paese. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Sicilia (27,3%) e Calabria (26,2%), dove sono povere oltre un quarto delle famiglie”. Percentuali lontane da quelle della provincia di Trento (3,4%), della Lombardia (4,2%), della Valle d’Aosta e del Veneto (4,3%), regioni che presentano i valori più bassi dell’incidenza di povertà . Con valori di incidenza di povertà inferiori al 6% la Toscana, l’Emilia Romagna e le Marche (5,2%), il Friuli Venezia Giulia (5,4%) e il Piemonte (5,9%).
Aumenta nel Mezzogiorno anche l’intensità della povertà , un dato che indica quanto la spesa media mensile equivalente delle famiglie povere si colloca al di sotto della linea di povertà : passa dal 21,5% del 2010 al 22,3% del 2011, mentre la spesa media mensile equivalente delle famiglie povere residenti nel Mezzogiorno è risultata pari a 785,94 euro mensili, rispetto a 827,43 e 808,72 euro nel Nord e nel Centro rispettivamente. I dati dell’Istat mostrano, inoltre, anche altri segnali di peggioramento per il Mezzogiorno, come il numero di famiglie senza alcun reddito proveniente da attività lavorative presenti o pregresse: i tre quarti di queste famiglie risiedono nel Mezzogiorno, dove la relativa incidenza passa dal 44,7% al 60,7%.
© Copyright Redattore Sociale
Related Articles
Poesia e rabbia, tredici canzoni dalla prigione di Folsom
Nove detenuti della nuova prigione di Folsom, nota anche per il celebre brano di Johnny Cash, hanno composto le tredici canzoni raccolte in un album dalla cantautrice canadese Zoe Boekbinder. Il ricavato delle vendite alle associazioni per i diritti in carcere
Detenuti fuori dal carcere se devono scontare 4 anni
ROMA — I detenuti che devono scontare gli ultimi quattro anni — e non tre come è attualmente previsto — potranno chiedere l’affidamento ai servizi sociali e uscire anticipatamente dalla prigione. Chi invece dovrebbe entrarci per un residuo di pena (sempre fino a quattro anni) rimarrà libero fino alla decisione del giudice di sorveglianza sulla concessione del beneficio, pure se è recidivo.
Il dentista al supermarket tra i carrelli della spesa arriva la sanità low cost