L’ombrello si apre anche con i fondi (Online si risparmia)

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Mietendo, in diversi casi, successi di pubblico (nel senso che le sottoscrizioni non mancano) e di critica. Le strade sono diverse: si possono scegliere dei fondi obbligazionari globali senza copertura di cambio, cioè dei panieri che investono in bond di tutto il mondo (e quindi espressi in decine di valute diverse) oppure dei prodotti specializzati più sofisticati, che, per esempio, utilizzano strumenti derivati (come le opzioni call) per seguire le sorti delle valute più industrializzate (euro, yen, corone e così via), mentre l’acquisto di titoli obbligazionari a breve termine resta il veicolo privilegiato per puntare sulle monete dei Paesi emergenti. Azimut sgr un paio di settimane fa ha lanciato un prodotto che investe in 21 diverse valute (metà  occidentali, metà  emergenti) utilizzando questa doppia tecnica e assegnando ad ogni moneta un peso compreso tra il 4 e il 6%. «Dopo un test che ha messo nella macchina del tempo tutte le valute per gli ultimi dieci anni siamo giunti alla conclusione che i cambi sono più imprevedibili dei già  non prevedibili mercati e che l’euro è stata la moneta più forte in assoluto — commenta Fausto Artoni, gestore senior della società  â€”. E quindi abbiamo deciso di non fare scelte e di includerle tutte, perché l’auspicabile recupero di competitività  della zona euro dovrebbe passare anche da un indebolimento relativo della moneta unica verso tutto il resto del mondo». Certo un singolo risparmiatore non può comprarsi decine di monete da solo. E nemmeno decine di bond in completa autonomia. «Un fondo consente di accedere ad un mix di valute anche con piccoli importi — spiega Luca Felli, responsabile investimenti obbligazionari e valute di Anima —. Risulterebbe infatti praticamente impossibile o fortemente sconveniente da parte di un risparmiatore retail l’acquisto, ad esempio, di un paniere di obbligazioni molto diversificato, a causa dei costi di transazione e delle commissioni fisse. Inoltre Felli ricorda che il fondo, a differenza di un semplice deposito in valuta, soggetto al rischio default della singola istituzione finanziaria «consente di diversificare il rischio controparte, perché ha un patrimonio che è separato rispetto a quello della società  di gestione e distribuito tra decine di titoli». Certo anche i fondi hanno i loro costi. In media la commissione di gestione, quella già  scontata dalla quota giornaliera, si aggira tra il punto e il punto e mezzo percentuale per questo tipo di prodotti. Per acquistare nel modo più scontato possibile ed evitare eventuali commissioni di sottoscrizione convengono i supermarket online, dove si trovano le offerte dei gestori nazionali ed internazionali. Se la scelta cade su un prodotto sofisticato, sarà  anche utile domandarsi se il gestore è abile e arruolato da un tempo sufficientemente lungo per essere in grado di guidare bene la macchina. Le valute sono la moda del momento. Non sarebbe la prima volta che reti di distribuzione e sgr, anche se non hanno le competenze, pur di seguire il «mood» dell’estate si lanciano in esperimenti di vendita e di gestione assai criticabili.


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