Merkel-Hollande al fianco di Draghi Borse ancora in volo, giù lo spread

by Editore | 28 Luglio 2012 9:18

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BERLINO â€” La Bundesbank spara a zero su Draghi, fiancheggiata dai media conservatori e popolari tedeschi. Angela Merkel scarica la “Buba” e difende il presidente Bce, poi in un vertice telefonico col presidente francese, Franà§ois Hollande, la cancelliera federale Angela Merkel lancia una promessa-appello: «Faremo tutto per difendere e salvare l’euro e l’eurozona». Intanto la Spagna del premier cristianoconservatore Mariano Rajoy regala altre scosse al Vecchio continente: volano voci di richieste d’aiuto iberiche all’Europa per ben 300 miliardi, poi
Madrid smentisce ma il Fondo monetario internazionale avverte: senza aiuti Bce Madrid resterà  a corto di liquidità . Ore decisive, in attesa del summit lunedì tra il ministro delle Finanze federale Wolfgang Schaeuble e il Segretario di Stato Usa al Tesoro Tim Geithner, che nel suo viaggio incontrerà  anche il falco presidente della Buba, Jens Weidmann e Draghi. Tra i due banchieri centrali atteso poi entro il 2 agosto un faccia a faccia chiarificatore.
È stato un venerdì di fuoco e turbolenze: la Bundesbank aveva fatto tremare i mercati, poi la presa di distanze di “Angie” e il suo appello insieme a Hollande li hanno risollevati di molto. L’euro è risalito sul dollaro a quota 1,24, l’asta dei Bot italiani ha visto tassi in calo e lo spread decennale è arrivato anche sotto quota 450. Borse positive a cominciare da Milano (più 3,91) e Madrid (più 2,93). Ma per alcune ore, in mattinata, si è temuto un nuovo bagno di sangue. Lo scontro lo hanno aperto i falchi della Bundesbank. «Siamo e restiamo contrari all’acquisto di titoli sovrani di paesi deboli da parte della Bce», ha fatto dire Weidmann ai suoi portavoce. Frase subito letta dai mercati come uno schiaffo a Draghi. Il quale non aveva parlato di acquisti di titoli sovrani ma di misure eccezionali. Shock immediato e allarme rosso.
Fortunatamente, il primo intervento dei pompieri salvaeuro contro i falchi è stato ordinato proprio da Angela Merkel. Mentre col marito a fianco si stava imbarcando sul bianco quadrireattore Airbus 340 battezzato Konrad Adenauer per le ferie in Alto Adige, la cancelliera dettava ai suoi portavoce un comunicato dopo
l’altro. «La Bce è assolutamente indipendente da chiunque », cioè anche dalla Buba. E poi: «La Bce dà  il suo contributo e il governo tedesco farà  altrettanto, le osservazioni di Herr Draghi sono incontrovertibili ». Infine, dall’Air Force one tedesco in volo, il summit telefonico sulla linea rossa con Hollande, e l’appello. «Faremo
tutto per difendere e salvare la moneta unica e l’eurozona, chiediamo una pronta messa in atto delle decisioni del vertice europeo del 28 e 29 giugno». Quindi anche il varo dello Esm, appeso fino al 12 settembre all’attesa del verdetto della Corte costituzionale tedesca.
Nel tardo pomeriggio, il caos della Spagna di Rajoy riportava
agitazione: voci di necessità  urgente di 300 miliardi. Smentite. Poi l’Fmi avvertiva: senza un intervento della Bce, le manovre di Madrid rischiano di essere vanificate, la recessione là  sarà  un meno 1,7 per cento. Così il venerdì di fuoco si è chiuso. Vittoria ai punti per Draghi contro i falchi.

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