Nell’Ue un abitante su 10 è “nato all’estero”

by Sergio Segio | 11 Luglio 2012 14:46

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BRUXELLES – Nell’Unione europea vivono 33,3 milioni di “stranieri”. Più del 60% di questi, ossia 20,5 milioni, provengono dai paesi europei extra-Ue. Gli altri, ossia 12,8 milioni, vengono da un paese Ue. Questi, in sintesi, i dati principali resi noti stamattina da Eurostat, l’istituto di statistica della Commissione europea, relativi all’anno 2011. In totale, gli “stranieri” rappresentano il 6,6% della popolazione totale residente nell’Unione europea. In media, ogni anno la popolazione straniera aumenta di un milione di persone, e il fenomeno assume ormai una dimensione importante anche in Italia, che appare per la prima volta tra i primi tre paesi con la più alta presenza di cittadini stranieri.
In numeri assoluti, il maggior numero di cittadini stranieri risiede infatti in Germania (7,2 milioni), Spagna (5,7 milioni) e Italia (4,6 milioni), seguiti da Regno Unito (4,5 milioni), e Francia (3,8 milioni). Oltre il 75% degli stranieri vivono in uno di questi cinque Stati membri. In valori relativi, la più alta percentuale di stranieri si riscontra invece in Lussemburgo (43% della popolazione totale), Cipro (20%), Lettonia (17%) e Estonia (16%). Le percentuali più basse (meno del 2%) in Polonia, Bulgaria, Lituania e Slovacchia. In Italia la percventuale di stranieri è del 7,5%.

I cambiamenti che avvengono nel tempo nella composizione delle popolazioni straniere dipendono a vari fattori, ad esempio dalla natalità  e dalla mortalità , dai movimenti migratori, ma anche dal numero di persone che acquisiscono la cittadinanza del paese di residenza. I dati sui cittadini stranieri nascondono infatti una parte del fenomeno migratorio, riguardante proprio coloro che provengono sì da un altro paese, ma hanno nel frattempo acquisito la cittadinanza del paese ospite.

In totale, 49 milioni di persone “nate all’estero” vivono oggi in un paese dell’Ue. Di queste, 16,5 milioni sono nate in un altro paese Ue (3,3% della popolazione Ue) e 32,4 milioni sono nate fuori dell’Ue (6,4% della popolazione Ue). In quasi tutti gli Stati membri dell’Ue il numero di persone nate all’estero è superiore al numero totale di stranieri, il che indica l’alta percentuale di mobilità  e il dinamismo di un fenomeno ancora tutto sommato giovane e in fase di continuo cambiamento. In valori relativi, le più alte percentuali di “nati all’estero” si riscontrano in Lussemburgo (32,5%), Cipro (23,1%), Estonia (16,1%), Austria (15,5%), Belgio (14,8%). In Italia i nati all’estero rappresentano per ora soltanto l’8,8% della popolazione, ossia 5,4 milioni. (Carlo Caldarini)

 

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