Se il cattivo di Batman sembra Romney

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NEW YORK – Dimenticate Batman e Robin. Nell’America che si prepara alle elezioni più combattute degli ultimi anni va di scena tutto un altro film: Batman e Romney. “The Dark Knight Rises” esce oggi nei cinema ma i repubblicani sanno già  come andrà  a finire: l’ultima avventura di Batman è stata concepita dai soliti liberal di Hollywood per aiutare Barack Obama a mettere Mitt Romney in cattiva luce. «Sapete come si chiama il cattivo del film? Bane!» urla dai microfoni della sua radio il popolarissimo commentatore di destra Rush Limbaugh. «E sapete qual è il nome della società  di Romney così chiacchierata? Bain!». Bane o Bain la pronuncia in inglese è la stessa: “Bein”. E pretendereste che sia solo una coincidenza?
L’intera campagna elettorale sta girando intorno alla Bain. È la società  che ha reso miliardario il candidato repubblicano comprando
aziende decotte e risanandole dopo tagli di personale disumani. Romney dice che così si rilancia l’economia. Obama dice
che così Romney si è arricchito sulla pelle dei licenziati: e gli unici posti che la Bain ha creato sono quelli all’estero. Sì, offshore: come i conti segreti che il miliardario non vuole rivelare. Barack ha già  montato le sue accuse in uno spot che è già  il più visto del web. E adesso a dargli una mano – giura la destra arriva nientedimeno che Batman. No, il fatto che Bane sia un personaggio vecchio di trent’anni non scompone più di tanto i simpatici teorizzatori del complotto:
partita da quel picchiatore verbale di Limbaugh, la polemica è dilagata sui media di tutt’America, con divertite analisi dal
Washington Postin giù. La trama del film di Christopher Nolan, del resto, aiuta. Prima di mettere a ferro e fuoco Gotham City, che come si sa nella realtà  è anche il nomignolo di New York, il cattivo Bane tenta di prendere il controllo – proprio come usa fare la Bain di Romney! – della società  di Bruce Wayne, cioè l’imprenditore che si trasforma in Batman
e che ha deciso di investire, guarda caso, sulla green economy tanto cara a Barack. Non basta. Bruce-Batman, al contrario del cattivo Bane, è naturalmente conscio delle sue responsabilità  da imprenditore. Nel film, girato nei giorni di Occupy Wall Street, risuonano infatti anche i temi del movimento di protesta. In una scena, una bella bionda avverte Bruce-Batman, interpretato da Christian Bale: «È in arrivo una tempesta, Mister Wayne. Lei e i suoi amici fareste meglio a correre ai ripari: come pretendete di vivere così lussuosamente lasciando così poco a tutti gli altri?». Ogni riferimento al celebre slogan “Noi siamo il 99 per cento” (mentre l’1 dei ricchi ci affama) è puramente voluto.
E in tutto questo Barack Obama che fa? Beh, quattro anni dopo le promesse di «speranza» e «cambiamento », affondato dai sondaggi per la crisi che non passa, certo non può più scherzare come aveva fatto allora, ironizzando sulle
aspettative che l’America poneva su di lui: «Sì, sono nato sul pianeta Krypton e spedito qui da mio padre, Jor-El, per salvare la Terra!». Magari. Se continua così, altro che Superman: non gli resta davvero che sperare nell’aiuto di Batman. A proposito: il film in Italia esce a fine agosto. E indovinate con che titolo? “Il Cavaliere oscuro: Il ritorno”. Vabbè, allora lo fanno apposta: non vi ricorda, anche qui, qualcosa – e soprattutto qualcuno?


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