Serrata delle farmacie il 26 luglio “Dovete fermare la spending review”

by Sergio Segio | 11 Luglio 2012 7:23

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ROMA — Farmacie sul piede di guerra contro la spending review mentre il fronte delle Regioni alza il tiro e oggi incontrerà  il presidente del Consiglio. Se montano le proteste, continuano anche ad arrivare giudizi positivi sul decreto varato la settimana scorsa dal governo. Dopo la Bce e la Corte dei Conti, l’Fmi ha “promosso” il provvedimento: «Un primo passo, bisogna andare avanti», hanno detto i rappresentanti dell’istituzione di Washington. Segnali di incoraggiamento anche dall’Ocse: «Va nella direzione giusta», ha detto Piercarlo Padoan, capo economista dell’organizzazione di Parigi.
Ieri i farmacisti hanno protestato di fronte a Montecitorio e hanno confermato, nonostante un tentativo di mediazione del ministro della Sanità  Balduzzi in un incontro intorno alle 20, la serrata per il giovedì 26 luglio. «Ci sono
aperture, resta la serrata», ha detto dopo l’incontro Annarosa Racca, presidente Federfarma. «Non si possono fare continuamente provvedimenti sulle farmacie. I tagli previsti dal decreto — aveva dichiarato nel pomeriggio — ammontano a 40 mila euro a farmacia. Cioè il costo di un dipendente. E’ stato abbassato il tetto della spesa farmaceutica territoriale dall’attuale 13,3 all’11,5 per cento».
Anche il fronte delle Regioni è in pieno movimento mentre il
ministro della Giustizia Severino si è dichiarata disponibile ad un confronto sulla chiusura dei tribunali. Oggi si riunirà  in seduta straordinaria la Conferenza delle Regioni e successivamente Errani e gli altri governatori incontreranno il premier Monti a Palazzo Chigi. Il malumore si legge anche dalle dichiarazioni di ieri: Zaia (Veneto) ha parlato di «effetti devastanti », dovuti alla chiusura dei tribunali, mentre Spacca (Marche) ha detto che i «tagli lineari alla sanità  sono inaccettabili».
Perplessità  su alcune misure di razionalizzazione decise nell’ambito dell’intera operazione di spending review sono state avanzate ieri, in una audizione parlamentare, dal direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera. La prevista fusione tra l’Agenzia delle Entrate e Agenzia del Territorio, secondo Befera, non sarà  un processo breve «né di agevole realizzazione » e corre il rischio di «appesantire il funzionamento delle agenzie» che hanno obiettivi di lotta all’evasione fiscale, una, e di
riforma del catasto, l’altra.
Emergono anche le prime indicazioni sui risparmi ai fini del deficit- Pil nel 2012 ad opera della spending review. Il decreto prevede un saldo positivo sull’indebitamento di 602,4 milioni nel 2012. Nel complesso il decreto legge prevede un taglio alle spese per 3,7 miliardi cui si aggiungono 600 milioni di maggiori entrate (provenienti dal capitolo sulle modifiche del Patto di Stabilità  interno).
Tra i vari fronti aperti di protesta si segnala quello dei docenti di scuola media inidonei, ovvero coloro che per problemi di salute sono passati a mansioni ammini-strative o ai servizi di biblioteca. Si tratta di 3.800 persone che, come osserva Mimmo Pantaleo della Cgil-Funzione pubblica, dovranno trasferirsi negli uffici ammini-strativi provocando il licenziamento di molti precari.

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