Ultimo round per la spending review Forze armate ridotte di 18 mila unità 

Loading

ROMA â€” Arriva la «spending». Tra il malcontento dei sindacati, delle Regioni e dei Comuni. Il varo è previsto tra oggi e domani: ancora incertezze perché non c’è intesa all’interno del governo e i ministri Balduzzi (Sanità ) e Profumo (Università ) puntano i piedi. In ballo una manovra di risparmi per 6-7 miliardi da quest’anno e per il doppio il prossimo e il successivo.
Il premier Monti non ha negato le difficoltà : «Sarà  un esercizio complicato», ha detto riferendosi alla riunione di governo. Dopo il vertice con la Merkel, il premier ha ribadito che la spending review servirà  per «evitare sprechi e l’aumento di due punti di Iva» e ha osservato che riducendo la spesa produttiva si favorirà  l’occupazione per i giovani. Monti è tornato ad assicurare inoltre che i tagli non saranno «tranchant». In prima linea il pacchetto pubblico impiego, a colpi di prepensionamenti (dai 10 ai 30 mila nelle amministrazioni centrali e
negli enti locali) e con il livellamento a 7 euro dei buoni pasto per tutti (oggi alcune fasce hanno un buono di 9 euro circa). Nel mirino anche la sanità  dove si prevedono tagli per 1 miliardo quest’anno e 2 per il prossimo oltre alla riduzione di posti letto (3,7 ogni mille abitanti invece degli attuali 4) e la chiusura dei piccoli ospedali. Nel decreto anche veri e propri tagli alle risorse tradizionali di Regioni (3,2 miliardi), Province e Comuni (4 miliardi) per 7,2 miliardi totali. Per le Regioni si prevede una riduzione dei trasferimenti per 1,2 miliardi per quest’anno (trasporto locale, incentivi imprese, servizi sociali) e 2 per il 2013. Per le Province e i Comuni a fare le spese della manovra saranno i fondi di riequilibrio territoriale: 500 milioni per quest’anno (1 miliardo nel 2013) per le Province (oltre ai previsti accorpamenti) e per i Comuni 500 milioni nel 2012 e 2 miliardi l’anno seguente.
Colpite anche le Forze armate dove si ipotizza una riduzione del 10 per cento degli organici pari a circa 18 mila unità , prevista anche una sfobiciata ai fondi per la cosiddetta mini-naja. Per la spending review in senso stretto, cioè l’acquisto di beni e servizi (ieri con l’approvazione del Senato del primo decreto è diventata legge dello Stato), le cifre sono ancora ballerine: il metodo, sia per la sanità  dove interverranno delle agenzie di acquisto regionali, che per la Consip, sarà  quello del prezzo «mediano» dato
dalla media tra il prezzo più alto e quello più basso (a differenza dei costi standard che venivano calcolati
sulla media delle spese delle Regioni più virtuose). Si conta su un paio di miliardi.
Colpite, sempre nell’ambito della pubblica amministrazione, le società  pubbliche «in house» (circa 5.000 secondo uno studio della Uil): il cda dovrà  essere composto al massimo da tre persone (di cui due funzionari pubblici). Nelle società  pubbliche previsto il blocco delle assunzioni e la riduzione del 50 per cento di collaboratori e dipendenti a tempo determinato. Inoltre è previsto il congelamento per il prossimo triennio delle retribuzioni di tutti i dipendenti fermo al 2011.
Nel mirino anche l’università  che è chiamata a subire tagli per 200 milioni e dove il ministro Profumo cercherà  di puntare i piedi fino all’ultimo momento. Per il resto sono previsti tagli ai tribunali (saranno chiusi almeno 280 uffici giudiziari) e alle prefetture.
Tutto ciò in un quadro in cui il deficit-Pil del primo trimestre dell’anno, comunicato ieri dall’Istat, è salito all’8 per cento (era il 7 nel 2011) e — come annunciato dallo stesso Monti — il risultato di deficit-Pil di fine anno salirà  al 2 per cento contro l’1,7 per cento stimato dal Def in aprile).


Related Articles

Spread congelati, economia a pezzi

Loading

In Gran Bretagna la Banca d’Inghilterra assicura il rifinanziamento del debito; crescente, visto che il deficit nel bilancio pubblico è al 7% del Pil, fissando il tasso di interesse e chiudendo il circuito tra la Banca Centrale ed il Tesoro. I titoli britannici non sono quindi volatili e sottoposti a speculazione: gli investitori istituzionali li acquistano, oggi anche con parecchi soldi in fuga dalla Spagna, accettando rendimenti negativi dato che i tassi inglesi sono inferiori all’inflazione.

“La garanzia statale sui bond bancari farà  riaprire i rubinetti del credito”

Loading

Ai mercati piace la mossa di Monti. Il collegamento con l’Efsf.    Bankitalia vigilerà  sull’adeguatezza dei livelli patrimoniali reddituali Il provvedimento è limitato a quanto necessario a ripristinare i finanziamenti 

La guerra dei dazi, i sudditi e la legge del taglione

Loading

Nel 2010 si registravano a livello mondiale 56 provvedimenti discriminatori dei commerci, nel 2023 siamo arrivati a 376. L’era protezionista è arrivata da un pezzo. Trump porta la restrizione degli scambi alla sua estrema conseguenza: la guerra, commerciale e non solo

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment