Obama-Romney, sfida sulla fede

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NEW YORK – Il presidente nero e lo sfidante mormone. L’America più retriva sospetta ancora che Barack Hussein Obama nasconda la sua vera fede musulmana. Ma anche l’America più tollerante guarda con diffidenza a quel Mitt Romney che sbandiera una religione liquidata spesso come setta. La questione è così scottante che gli sfidanti raramente accettano di parlarne. L’hanno fatto per Cathedral Age, il magazine della Washington National Cathedral, chiesa-simbolo dell’unità  nazionale: un’intervista parallela di cui per gentile concessione pubblichiamo alcuni stralci.

Il democratico “Non sono perfetto ma servo il prossimo come insegna Gesù”    

1.
«Per prima cosa la mia fede cristiana mi dà  quell’idea e quella sicurezza che non penso riuscirei a ottenere diversamente: quella di essere amato. Alla fine dei conti, è il Signore che ci guida — e la mia maggiore responsabilità  è amare il Signore con tutto il cuore, anima e testa — e amare il mio prossimo come me stesso. La mia fede è anche una grande fonte di conforto. Ho già  detto in un’altra occasione che la mia fede è cresciuta da quando sono presidente. Questa carica ti spinge a pregare di più. Come disse Lincoln: quante volte mi sono inginocchiato spinto dalla convinzione che non avevo altro da fare».
2.
«Isaia 40:31 è stata una grande fonte di incoraggiamento per tutta la mia vita. Anche il Salmo 46 mi è molto caro: scelsi di leggerlo nel decimo anniversario dell’11 settembre. Ritengo poi una benedizione ricevere ogni giorno un pensiero dal mio padre spirituale, Joshua DuBois, che mi manda passi della Bibbia o pensieri di gente del calibro di C. S. Lewis o Howard Thurman»
3.
«Sono due gli aspetti più evidenti. Primo, la fede ha spesso fornito una cornice morale e un vocabolario alla nostra nazione. Dalla schiavitù al suffragio universale fino al movimento dei diritti civili, la fede — e gli obblighi morali che ne derivano — ci ha aiutato a navigare tra le più grandi sfide morali con la convinzione che c’è qualcosa più importante di noi stessi. Secondo, la fede motiva la gente a fare quel lavoro incredibile di solidarietà  che aiuta la nostra nazione ad andare avanti».
4.
«Questo paese ha una ricca tradizione nel cercare di creare un ambiente in cui gente di fede diversa può vivere insieme e condividere fini comuni. E’ la fede a richiederci di vedere l’immagine di Dio nel prossimo. E di rispettarlo
».
5.
«Sapete, in questo non c’è molto che io possa fare. Tra i miei compiti da presidente non c’è quello di convincere la gente che la mia fede in Gesù è vera. Io faccio il mio meglio per vivere la mia fede e rendere la mia vita più vicina alla Sua. Non sono perfetto. Quello che posso fare è solo continuare a seguirlo: e servire il prossimo ».
6.
«La fede può esprimersi nella gente in vari modi e io penso sia importante che non si faccia della fede solo un termometro del valore o del carattere di una persona. A volte la fede può essere una spinta a vedere le cose in modo diverso dalla nostra prospettiva. Io non sono d’accordo con l’ex presidente Bush su tante cose: ma lo rispetto per essere un buon marito, un padre amorevole e uomo di fede. E non so come avrebbe affrontato le questioni dell’immigrazione o dell’Aids in Africa se non fosse stato appunto un uomo di fede».
7.
«Credo che sotto la mia presidenza abbiano fatto progressi importanti su questo tema. Il principio costituzionale della separazione tra Stato e Chiesa ha funzionato in questo pase dai tempi della fondazione. Io ho sempre visto questa partnership come una strada a due sensi. Le comunità  religiose spesso conoscono le loro città  meglio di chiunque altro. Dall’altro lato il governo federale ha i mezzi e le risorse che le comunità  spesso non hanno. Miglioriamo oggi giorno: ma una delle più grandi ragioni di ottimismo, per me, è stato vedere in questi quattro anni così tanti eroici e umili americani servire il prossimo seguendo l’imperativo della loro fede».


Il repubblicano “Non permetterò di cancellare Dio dalla sfera pubblica”    
1.
«La fede è parte integrante della mia vita. Ho servito come pastore laico nella mia chiesa. Seguo fedelmente i suoi precetti. Nella mia famiglia mi è stato insegnato a onorare il Signore e amare il prossimo. Mio padre si impegnò nella battaglia per l’uguglianza lanciata da Martin Luther King e ho visto i miei genitori impegnarsi per il prossimo. E la mia fede è radicata nella convinzione che una delle conseguenze della nostra comune umanità  è la nostra responsabilità  degli uni verso gli altri».
2.
«Mi hanno sempre colpito le parole del Signore in Matteo: “Avevo fame, e mi avete dato da mangiare; avevo sete, e mi avete dato da bere; ero straniero, e mi avete accettato; ero nudo, e mi avete vestito (Matteo 25: 35)”».
3.
«Dovremmo riconoscere il Creatore così come fecero i Padri Fondatori — nelle cerimonie
e nelle parole.
Il Creatore
dovrebbe restare sulle nostre monete, nelle nostre promesse, nell’insegnamento della storia. E durante le vacanze per le festività  le scene della natività  e le menorah dovrebbero essere benvenute negli spazi pubblici. La nostra grandezza non perdurerà  a lungo se i magistrati non rispetteranno le fondamenta della fede su cui la nostra
costituzione si basa».
4.
«Io sono convinto che, mentre restiamo un paese con così grande differenze nel credo e nella teologia, possiamo ritrovarci tutti nel servizio, condividendo la convinzione morale che la nostra nazione trova la sua origine in una visione del
mondo comune».
5.
«Mi viene chiesto spesso della mia fede e di quello che credo riguardo a Gesù Cristo. Io credo che Gesù Cristo sia il Figlio di Dio e il Salvatore dell’umanità . Ogni religione ha le sue dottrine e la sua storia particolare. Ma queste non dovrebbero offrire le basi per criticare: piuttosto, dovrebbero essere un test per la nostra tolleranza».
6.
«La fede politica di un leader ci può dire tanto oppure nulla. Molto dipende da quello che c’è dietro quella fede. E molto dipende dai fatti, non dalle parole. Forse la cosa più importante da chiedere a una persona di fede che corre per una carica politica è se lui o lei condividono i seguenti valori americani: l’uguaglianza di tutto il genere umano, l’obbligo a servirsi l’un l’altro e il fermo impegno nella difesa della libertà . Questi sono la base fondante su cui gli americani di fede diversa si incontrano e si ritrovano in una
sola nazione: unita».
7.
«Come governatore del Massachusetts, ho lavorato sodo per promuovere le organizzazioni di servizio sociale di ispirazione religiosa e ho incaricato mia moglie Ann di guidare questi sforzi. È chiaro che i confini tra Stato e Chiesa debbano essere rispettati: ma c’è uno spazio grande in cui le organizzazioni di ispirazione religiosa possono impegnarsi per il bene della comunità  in cui servono. Negli ultimi tempi, c’è chi sta cercando di rimuovere dalla sfera pubblica ogni riconoscimento di Dio. Ma noi siamo nazione “al cospetto di Dio”: e in Dio crediamo».


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