Tagli agli incentivi Monti convoca imprese e banche

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ROMA – Un «patto» tra governo e imprese: è questo l’auspicio delle associazioni produttive che vedranno il presidente del Consiglio ai primi di settembre, probabilmente il 5, per discutere delle proposte presentate il primo agosto in un documento unitario di Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative per «dare una scossa». Nel documento in 10 punti, definito appunto «patto», le organizzazioni puntano a ottenere incentivi all’innovazione; ridurre il cuneo fiscale e contributivo, e collegare incrementi retributivi agli incrementi di produttività . Si chiedeva tra l’altro di andare oltre i risparmi di spesa e ridefinire l’intervento dello Stato nei servizi, quindi nuove liberalizzazioni, e un programma nazionale per le infrastrutture; rafforzare la lotta all’evasione fiscale e destinare le maggiori risorse alla riduzione delle aliquote fiscali. Infine semplificazioni per combattere la burocrazia soffocante. «Vuole essere —ha detto il presidente di Rete Imprese, Giorgio Guerrini, annunciando la convocazione — uno stimolo al governo indicando sinteticamente 4-5 interventi semplici ma efficaci, che secondo noi vanno fatti subito». 
Poche di queste proposte però sono effettivamente coincidenti con quelle che il governo ha allo studio. E che puntano sì alle semplificazioni e all’innovazione, ma sotto l’aspetto delle tasse Mario Monti ha già  chiarito che non sono possibili interventi a breve. Un provvedimento molto atteso dalle imprese è quello sulle semplificazioni. Ma le strutture tecniche dei ministeri interessati non sono ancora pronte, e il prossimo —spiega una fonte nel governo — sarà  un Consiglio dei ministri di «agenda». Mentre all’ordine del giorno il 24 dovrebbe esserci invece sicuramente il regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, che è passato già  in prima lettura all’ultima riunione dell’esecutivo, il 10 agosto prima della pausa estiva. Si introduce una sorta di «pagella» del sistema scolastico, basata sull’autovalutazione degli istituti e sulle ispezioni dell’Invalsi. 
Del resto, ha chiarito ieri da Rimini il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, «non sono ad oggi iscritti provvedimenti per la crescita». Nel primo giro di tavolo si discuterà  dei dossier dai singoli ministri sulle cose fatte e quelle da fare, chiesti dallo stesso Monti a fine luglio. Con tre priorità : rilanciare la crescita, tagliare ancora la spesa pubblica improduttiva (quindi un’altra fase della spending review), ridurre il debito pubblico. Passera porterà  all’attenzione del Consiglio alcune delle 80 proposte arrivate al ministero da parte delle aziende sulle semplificazioni e che coinvolgono procedure, autorizzazioni, concessioni, e sono volte a snellire oneri e passaggi burocratici soprattutto in materia ambientale e di mercato del lavoro. 
L’agenda del ministro dello Sviluppo, è tutta proiettata più in là : c’è il regolamento sulla golden share nel settore energetico, che sarà  pronto in un paio di mesi, e riguarderà  le reti, i trasporti e le tlc. Per la strategia energetica nazionale i tempi si prevedono ancora più lunghi, così come per l’annunciata spending review degli aeroporti. Su questo argomento, tra l’altro, è già  pronto un documento votato dalla Commissione Trasporti della Camera due anni e mezzo fa per ridurre quelli piccoli, una ventina di microscali con meno di un milione di passeggeri, riducendo i trasferimenti pubblici. 
Il governo dovrà  poi ancora discutere il taglio degli incentivi alle imprese, come previsto dal rapporto Giavazzi. Il professore della Bocconi propone di utilizzare le risorse in primo luogo per ridurre il cuneo fiscale, ossia la differenza tra il costo del lavoro per un’impresa e il salario netto del lavoratore. Ma è lo stesso consulente che suggerisce il varo di una commissione tecnica che verifichi caso per caso cosa tenere e cosa eliminare. E i commissari non sono ancora stati nominati.


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