Er Batman e quella villa al Circeo pagata 800mila euro in contanti

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ROMA — C’è un angolo di Paradiso dove quel diavolo di Fiorito, er Batman, aveva fatto il nido. Perché così raccontano ora, con il timore che si deve a un boss, in quel di Anagni, dove il “miracolo ciociaro” del nostro è cominciato. Ma, soprattutto, perché così documentano il catasto e la conservatoria di Latina. È una villa di 8 vani nel cuore del Parco del Circeo, aggrappata al promontorio, lungo la strada del sole, la sterrata che lo taglia a metà , all’altezza del faro. E se è vero che non è una novità  la passione dei tesorieri di partito per il mattone (il caso Lusi insegna), se è vero che di case, il “nostro”, ne ha collezionate come al Monopoli (all’agenzia del territorio risultano intestati a suo nome 8 fabbricati e 5 terreni ad Anagni, tra cui la prestigiosa tenuta della “Montagnola”; 1 fabbricato e un terreno a Piglio), questa del Circeo è una casa diversa dalle altre. Non fosse altro per come è stata acquistata e quando è stata acquistata.
CASA ABUSIVA PAGATA IN CONTANTI
È il 28 novembre dello scorso anno quando il notaio di Anagni, Paola Di Rosa, stipula la compravendita della villa. Fiorito compra da una signora, M. D. E quel che compra non è un immobile qualunque. La casa è infatti la porzione di una villa dalle due grandi ali che, anni prima, è stata costruita abusivamente nel cuore della riserva naturale e che, nel Paese dei condoni edilizi licenziati dalla maggioranza politica di cui Fiorito è punta di diamante, è «in sanatoria». Il dettaglio è cruciale. Per questo tipo di immobili, infatti, non c’è banca che conceda mutuo. La compravendita non può che essere per contanti. La proprietaria chiede 1 milione di euro. Fiorito la spunta per 800 mila. Una montagna di grano che non ha difficoltà  a tirare fuori, vincendo un’asta “al ribasso” per la quale erano stati rifiutati 750 mila euro.
Sappiamo ora che, nel novembre dello scorso anno, Fiorito è nel pieno del vortice di bonifici con cui sta prosciugando il conto Unicredit da 6 milioni e mezzo di euro destinato alle spese del gruppo Pdl alla Pisana. E certo la coincidenza dell’acquisto della villa in contanti qualcosa può significare. Anche perché la circostanza che, in quei mesi, l’uomo sia liquido come una banca, è nel progetto che ha per il suo buen retiro.
Lo ricordano spesso in giro su una “Jeep” nera, compiaciuto nel vantarsi di un cabinato da 15 metri del cantiere “Manò Marine” ancorato nel porto di san Felice. È un fatto che Fiorito chieda e ottenga che, in barba a qualunque vincolo paesaggistico, si realizzi un bel parcheggio di fronte alla villa. E quando al cantiere vengono immediatamente messi i sigilli, pensa bene di sventrare un po’ di terreno per una piscina per la quale chiama muratori e idraulici da Anagni. Non ne avrà  tempo, perché anche questo cantiere, aperto la scorsa estate, viene smontato in fretta e furia quando sul nostro piomba il dossier Battistoni.
DICHIARAZIONI DEI REDDITI ASSENTI
Del resto, l’acquisto della villa “in sanatoria” al Circeo e un tenore di vita da Creso de noantri devono essere motivo di qualche preoccupazione per il nostro. E la conferma è negli archivi del Consiglio regionale. Fiorito, che, nel suo doppio ruolo di tesoriere e capogruppo del Pdl, dovrebbe essere un esempio di “trasparenza”, dimentica infatti di rendere pubblica, come pure prevedono una legge dello Stato (la 441/82) e lo Statuto della Regione, la sua situazione patrimoniale e dunque rende impossibile la
discovery non solo di ciò che guadagna con il suo stipendio da consigliere, ma anche delle sue proprietà  immobiliari. Su tre anni di consiliatura – 2010, 2011, 2012 – presenta infatti una sola dichiarazione, nell’estate del 2010. Né, a quanto pare, qualcuno lo sollecita a farlo. Tantomeno chi oggi, nella sua maggioranza, lo taccia del rubagalline. Quel solo pezzo di carta firmato da Fiorito in tre anni si riferisce ai suoi cespiti del 2009, quando è ancora “soltanto” un consigliere di opposizione nella Regione guidata da Marrazzo, quando ancora non è cominciata la pesca nelle casse della Regione. Il suo modello “Unico” registra un reddito da lavoro dipendente di 124 mila 995 euro lordi. Mentre, genericamente, dichiara la proprietà  di 4 fabbricati e un terreno ad Anagni (abbiamo visto che, oggi, di immobili in Ciociaria ne risultano 8) e di un immobile a Roma. E non è tutto.
PROPAGANDA DA PEZZENTE E 4 AUTO
Nell’auto-certificazione che accompagna quella sua unica dichiarazione, Fiorito giustifica come spese per la sua propaganda elettorale una miseria. Poco più di 24 mila euro. Più o meno un quinto del valore di quello che, in quel momento, dichiara essere il suo parco macchine: una Jaguar XJ e una Mercedes 600 sl immatricolate nel 2003, una Mercedes 320 sl del 1996 e una Bmw x5 immatricolata nel 2008. Lo stesso tipo di Suv che ricomprerà  nel 2011 (con soldi non suoi) e senza la quale, evidentemente, proprio non sapeva stare. Forse perché la più adatta a tenere stretto il «rapporto tra elettore ed eletto». O magari a raggiungere la sterrata del Circeo.


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