Europa-Ecologia: 70% «no» al Fiscal Compact

by Sergio Segio | 25 Settembre 2012 7:53

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PARIGI . Daniel Cohn-Bendit sotto accusa perché denuncia l’«incoerenza» del movimento La maggioranza di Hollande vacilla. Il consiglio federale di Europa Ecologia-I Verdi, nel fine settimana, ha votato al 70% per il «no» alla ratifica del Fiscal Compact, che l’Assemblea comincerà  a discutere dal 2 ottobre. I 17 deputati ecologisti, che sono stati eletti alle legislative dello scorso giugno grazie a un accordo con il Partito socialista, e i 12 senatori verdi sono invitati a votare contro il Fiscal Compact, che il governo Ayrault intende far passare con la più ampia maggioranza possibile a sinistra (la destra Ump voterà  il Trattato di stabilità , negoziato da Sarkozy, ma si esprimerà  contro la Finanziaria e la legge organica). La decisione del consiglio federale, anche se non è vincolante e lascia piena libertà  ai deputati ecologisti, ha causato la «messa tra parentesi» della partecipazione al movimento dell’europarlamentare Daniel Cohn-Bendit.
L’eurodeputato denuncia «l’incoerenza totale» dei Verdi, pronti a votare contro il Fiscal Compact per contrastare «la dittatura dell’austerità », ma ad approvare sia la Finanziaria che la legge organica che introduce nel diritto francese la «regola aurea», due conseguenze del Trattato tanto detestato. I Verdi hanno due ministri, Cécile Duflot (casa) e Pascal Canfin (sviluppo durevole), ormai in posizione difficile. Al Ps c’è chi ricorda che nell’83, al momento della svolta del rigore, il Pcf aveva abbandonato il governo, per manifestare la propria disapprovazione. I due ministri Verdi non hanno invece nessuna intenzione di dimettersi e fanno profilo basso.
I Verdi si difendono, affermando che l’alleanza con il Ps è stata stilata prima della firma del Fiscal Compact e che quindi non lo comprende. Insistono poi sul fatto che il Trattato è un’eredità  di Sarkozy, mentre la legge organica e la Finanziaria sono il prodotto della presidenza Hollande e potranno essere emendate nel dibattito parlamentare. L’incoerenza del movimento viene sottolineata non solo nel Ps, ma anche da alcuni europarlamentari ecologisti. Come José Bové, che ha «difficoltà  a capire la logica» di un voto contro il Fical Compact e di due a favore della Finanziaria e della legge organica con la «regola aurea».

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