“Meglio bimbi adottati da gay che soli” Pisapia lancia la nuova foto di Vasto

by Sergio Segio | 24 Settembre 2012 6:23

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VASTO.— La “foto di Vasto” 2012, cioè l’immagine-simbolo del centrosinistra, «si può allargare guardando al futuro». Dice Giuliano Pisapia. E nel futuro programma di governo, il sindaco di Milano piomba subito con una proposta: «Sono d’accordo con la possibilità  di fare adottare i figli alle coppie omosessuali. Meglio avere genitori anche omosessuali, piuttosto che non averne affatto ». La cosa farà  discutere, ma la platea dipietrista di Vasto, che affolla Palazzo D’Avalos per la conclusione della settima festa del partito, si spella le mani in applausi. E gli altri sindaci sul palco, da Orlando (Palermo) a De Magistris (Napoli) e Doria (Genova) portano ciascuno il proprio mattone alla costruzione del futuro del centrosinistra cominciando dai diritti civili; indicando gli esempi dei tagli alla politica (fatti, non solo sbandierati); prendendo in contropiede i partiti (Idv inclusa) e annunciando la nascita del Movimento arancione. In definitiva, la nuova foto di Vasto sono questi sindaci che — spiega Orlando — sono la testimonianza politica vera che «le alleanze 1+1+1 non esistono più», perché loro, i sindaci, hanno vinto in barba agli alambicchi dei partiti e ai calcoli di Palazzo.
Quindi, sui diritti civili. «I figli sono di chi li cresce, e la religione in cui io che sono cattolico (e lo dico sommessamente, nessuno è perfetto) credo, è quella dell’amore ». «È l’amore la relazione fondamentale», gli fa eco De Magistris che ha al polso il braccialetto arancione della vittoria a Napoli, su cui nessuno avrebbe scommesso. Tutti d’accordo i sindaci sulla patrimoniale sui grandi redditi e, aggiunge Orlando, «anche la Chiesa va tassata». A Milano la giunta Pisapia ha voluto il registro delle unioni civili duramente attaccato dalla Curia. Un po’ in disparte, sul palco di Vasto c’è anche il sindaco leghista di Verona, Tosi: si appella alla libertà  di coscienza a proposito delle scelte eticamente sensibili.
Da lì comincia anche Di Pietro per ribadire un concetto, ovvero che il centrosinistra con Casini e l’Udc non ha nulla a che fare: «Hanno voluto criticare la scelta del cardinale Martini che si è voluto consegnare a Cristo a occhi aperti… vallo a dire a Casini cosa ne pensa». Ma a chiusura della kermesse di Vasto, il leader Idv prende le distanze da Grillo («Fa ora quello che facevo io 10 anni fa») e sfida Bersani sulle alleanze e il lavoro: «Noi siamo e vogliamo essere una forza di governo per fare
stare meglio il paese. Il Pd non si nasconda dietro un dito, non ci risponda che offendiamo il capo dello Stato. Questo non è vero, vogliamo solo la verità  sulla trattativa Stato-mafia». Per questo il Comune di Palermo si costituirà  parte civile e così, rincara Di Pietro, dovrebbe fare il governo. Tanto che Idv presenterà  una mozione. Infine, il simbolo cambierà  (via il riferimento a Di Pietro, entra “alleanza per l’Europa”), però soltanto dopo le politiche.

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