Roma, si lavora a ritmi cinesi con stipendi tra i più bassi d’Europa

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ROMA – In Italia si lavora tanto e si guadagna poco. Lo sanno bene a Roma, la città  dell’Eurozona dove quasi in tutti i settori l’orario di lavoro è il più elevato tra le grandi città  europee ma in cambio la paga è tra le più basse, e con essa il potere di acquisto. I dati sono contenuti nella ricerca pubblicata dalla banca svizzera Ubs. Si tratta di un campionario di dati, rilevati ogni tre anni, su ore di lavoro, stipendi e costo della vita nelle principali metropoli del mondo. Per l’Italia sono prese in considerazione Milano e Roma.
Ed è proprio dalla capitale che arrivano le sorprese maggiori, rispetto a taluni luoghi comuni sulla pigrizia dei romani. Professionisti e dipendenti della capitale, nel confronto omogeneo del monte di ore lavorate con le altre realtà  dell’area euro, risultano i primi della classe e se la battono addirittura con i cinesi: un lavoratore di Shanghai, nel corso dell’anno (e grazie anche a ferie ridotte a 9 giorni) riesce ad arrivare a 1.967 ore trascorse al lavoro contro le 1899 di un romano (che dispone di 22 giorni di pausa l’anno). Quindi solo un pugno di ore (appena 68) separa i due tipi di lavoratori.
Anche Milano è nella classifica alta delle ore di lavoro, e supera molte capitali europee con 1.753 ore l’anno. L’operosa Germania concede più riposo ai propri dipendenti: a Francoforte si sta in ufficio per 1.731 ore e si dispone di 28 giorni di vacanza l’anno, a Monaco di Baviera 1.756 (26 giorni di congedi annui) e a Berlino 1.742 ore e 29 giorni. Un romano si sobbarca quasi 170 ore in più rispetto ai colleghi tedeschi, il che vuol dire, con 8 ore quotidiane di ufficio, oltre 21 giorni di più. Le altre grandi città  europee sono tutte al di sotto delle 1.800 ore: è il caso di Bruxelles (1.730), Barcellona (1.761), Madrid (1.734), Amsterdam (1.755), Dublino (1.707). Fanalini di coda Lisbona con 1.696 ore (quasi 26 giorni in meno di lavoro rispetto ad un romano) e Parigi che risulta a sorpresa la città  dove – almeno per quantità  oraria – si lavora meno: 1.558 ore, con 30 giorni di ferie annue.
Allargando lo sguardo fuori dall’Europa, ci sono Paesi dove il lavoro a volte può trasformarsi in un impegno massacrante: Città  del Messico svetta al primo posto mondiale con 2.375 ore l’anno e 6 giorni liberi. Più o meno allo stesso livello Il Cairo (2.331), Bangkok (2.312), Dehli (2.265), Manila (2.246).
Il primato europeo della capitale italiana per numero di ore lavorate non si riflette affatto, tuttavia, in busta paga. Sia Roma sia in parte anche Milano si trovano infatti agli ultimi posti in Eurolandia per stipendi. L’Ubs confronta in particolare due categorie di lavoratori: ingegneri e maestri. Un ingegnere di Roma incassa 16.300 euro netti l’anno contro i 25.500 di Barcellona, i 40 mila di Francoforte, i 29.600 di Madrid e i 36.900 di Parigi.
E la musica non cambia per i maestri elementari. A Roma lo stipendio netto medio è di 17.100 euro, a Milano 16.800 mentre i colleghi della zona euro oscillano dai 22.800 di Parigi ai 24.600 di Vienna; dai 25.200 di Amsterdam fino ai 35.600 di Francoforte.
Infine, i salari orari netti nella media di 15 lavori o professioni: a Roma un lavoratore incassa 9,40 euro l’ora contro i 12 di Milano, i 13,80 di Amsterdam, gli 11,40 di Barcellona, i 13,60 di Berlino, i 15,30 di Dublino, i 15,20 euro di Francoforte, gli 11,30 di Madrid, i 13,80 di Vienna o i 14,30 di Parigi. Solo Atene fa un po’ peggio della capitale italiana con 7,80 euro l’ora.


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