Case e affari, accuse al capogruppo Idv

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ROMA — Sono stati sparsi su dieci conti correnti i soldi che Vincenzo Salvatore Maruccio ha sottratto dalle casse dell’Idv alla Regione Lazio. Sette depositi personali e tre gestiti in codelega con i vertici del partito guidato da Antonio Di Pietro. Ma il sospetto è che il capogruppo e segretario regionale del partito dell’ex pm, abbia movimentato molto più di quei 780 mila euro segnalati dagli ispettori della Banca d’Italia e scovati dagli investigatori del Nucleo valutario. Perché il politico, che ha 34 anni ed è originario di Vibo Valenzia, ha gestito numerosi affari già  quando era assessore ai Lavori Pubblici nella giunta guidata da Piero Marrazzo.
E lo ha fatto pure grazie al ruolo avuto nello studio legale di Sergio Scicchitano — l’avvocato calabrese che dell’ex pm di Mani Pulite rimane uno degli uomini più fidati — coinvolto nell’inchiesta sull’associazione criminale messa in piedi dall’ex leader della Confcommercio Cesare Pambianchi e dal suo socio Carlo Mazzieri. Ma anche perché con una parte di quei soldi avrebbe pagato le rate di due mutui, 3.000 euro mensili.
Uno, in particolare, utilizzato per l’acquisto di un appartamento a due passi dalla Città  del Vaticano da nove vani più box e garage e pagato circa un milione di euro e intestato alla moglie Raffaella Sturdà .
«Rimborso
anticipazione»
Secondo i documenti ufficiali, nel 2011 l’Italia dei valori ha ottenuto un milione e 217mila euro di fondi da impiegare per l’attività  politica dei suoi cinque consiglieri. Maruccio è accusato di essersi appropriato di oltre la metà . La relazione dei finanzieri guidati dal generale Giuseppe Bottillo sulla segnalazione di operazione sospetta di Bankitalia arriva in procura il 27 settembre scorso. Evidenzia una ventina di «bonifici con causali sempre generiche e talora addirittura assenti». E poi sottolinea «vistose anomalie perché nei numerosi casi in cui la generica causale del bonifico consiste nella dicitura “rimborso (o restituzione) anticipazione” appare arduo ipotizzare l’esistenza di sistematiche anticipazioni attraverso fondi personali da parte di Maruccio che, in virtù della sua posizione di presidente del gruppo consiliare Idv, era l’unica persona abilitata a operare direttamente sui conti».
L’indagine coordinata dagli aggiunti Alberto Caperna e Nello Rossi è affidata al sostituto Stefano Pesci che decide di ordinare immediate perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici del capogruppo. Di fronte alla bufera giudiziaria che ha travolto Franco Fiorito e il Pdl c’è infatti il rischio che vengano occultati documenti preziosi per l’indagine. L’accusa contestata è ancora una volta il peculato, ieri mattina i finanzieri entrano negli uffici della Regione, nelle abitazioni e nello studio privato di Maruccio. Poi acquisiscono la documentazione presso le banche.
I venti bonifici
frazionati
Per tentare di far perdere le tracce della propria movimentazione finanziaria Maruccio avrebbe deciso di spostare piccoli importi dai due conti del Gruppo: il 35339847 di Cariparma e il 360-69 del Credito Artigiano. I bonifici per un importo totale di circa 580 mila euro sono stati divisi su 10 conti. Maruccio risulta titolare di un deposito presso l’Unicredit, due presso la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, tre presso Banca Intesa e una al Credito Artigiano. Ed è qui che sono arrivate le somme elargite come finanziamento dalla Regione Lazio. I tre conti del partito sono stati invece aperti presso la Banca delle Marche e anche qui si stanno concentrando le verifiche della Guardia di Finanza per accertare se altri potessero essere a conoscenza dell’appropriazione di fondi pubblici.
Poi ci sono i prelevamenti in contanti, oltre 200 mila euro nell’ultimo anno. I controlli sui flussi appaiono più complicati, perché anche in questo caso Maruccio muoveva sempre cifre basse e difficilmente le spostava da un conto all’altro preferendo evidentemente utilizzare il denaro personalmente oppure versarlo ad altre persone che adesso si sta cercando di individuare.
Tre case
e l’ufficio
Il suo ruolo di assessore ai Lavori pubblici nella precedente giunta e quello nello studio Scicchitano, ha posto Maruccio al centro di una ragnatela di affari e legami con imprenditori e faccendieri che viene analizzata proprio in queste ore. L’indagine parte dagli immobili che il politico ha nella propria disponibilità : oltre all’appartamento vicino al Vaticano, una casa al quartiere Balduina, uno studio nello stesso quartiere, una nuda proprietà  a Maierato, in Calabria, dove risultano risiedere i suoi genitori. Ma si snoda attraverso i contatti con enti pubblici e privati gestiti negli ultimi anni.
In particolare bisognerà  stabilire se il trasferimento dei 780 mila euro sia avvenuto esclusivamente a fini personali o se invece altri all’interno del partito fossero a conoscenza che i fondi venivano dirottati altrove e utilizzati per scopi diversi da quelli relativi all’attività  politica. Ma soprattutto scoprire l’esistenza di eventuali prestanome nella gestione di queste operazioni sospette.
Fiorenza Sarzanini


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