Davanti all’AleniaAermacchi in movimento per la pace
Una vendita che viola la legge185 del ’90, ottenuta con anni di pressione da parte dei pacifisti, che prevede che non si vendano armi a paesi belligeranti o che violano i diritti umani. Una legge che vorremmo rispettata. Per questo noi saremo davanti all’AleniaAermacchi con la bandiera della pace e la nonviolenza. Israele continua la sua politica coloniale e di occupazione militare, annettendosi sempre più territori palestinesi, bombarda la popolazione civile, non applica nessuna delle risoluzioni delle Nazioni Unite, né quelle dell’assemblea generale né quelle del Consiglio di sicurezza (naturalmente nessuno, grazie al veto Usa e alla complicità di molti governi, osa chiedere sanzioni economiche per Israele), viola con la forza i diritti umani dei palestinesi impedendone la libertà di movimento, incarcerando in detenzione amministrativa, trasferendo coloni sui territori occupati sottraendo terra ed acqua alla popolazione, tenendo sotto embargo la popolazione di Gaza, senza contare i crimini commessi nell’operazione Piombo Fuso, documentati anche nel rapporto Goldstone per l’Onu.
Noi continuiamo a credere che i diritti per tutti e tutte non devono essere parole ma fatti. Ed è per questo che chiediamo al nostro governo di non vendere né acquistare armi da Israele e di annullare l’accordo di cooperazione militare firmato nel 2005 da Berlusconi, un accordo che cambia la politica italiana nei confronti del commercio di armi con Israele.
La manifestazione è stata indetta da varie realtà territoriali della provincia di Varese, realtà che, in un territorio ampiamente devastato dalla Lega e dal centrodestra, continuano a credere e a lottare per la giustizia e il disarmo. Anche questo la rende importante, che sia un movimento dal basso che però ha chiaro che deve cambiare la politica del proprio governo.
Atto coraggioso e necessario, come il movimento contro il disarmo e contro gli F35, che chiede di non spendere soldi pubblici per le armi ma di destinarli ad uso sociale.
Coraggioso e necessario come ogni movimento che osa sfidare il profitto in nome del bene comune, e in questi tempi in cui la crisi economica falcia l’occupazione (sarà per questo che i sindacati non hanno aderito alla manifestazione), mettono al di sopra di tutto l’applicazione del diritto e contro ogni politica di «ingerenza umanitaria», il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione Italiana che «ripudia la guerra».
*già vicepresidente del parlamento europeo – Associazione per la pace
Related Articles
I Taliban all’assalto di una scuola Strage di bambini, più di 140 morti
Nove uomini sono penetrati nell’istituto frequentato dai figli dei militari Hanno iniziato a uccidere gli studenti poi un kamikaze si è fatto esplodere
Trovato un arsenale di esplosivi «I due preparavano altri attacchi»
Forse il terrorista ferito non riuscirà mai a essere interrogato
La rabbia araba per il pilota trucidato «I terroristi vanno crocifissi e mutilati»
Vendetta della Giordania: impiccata la kamikaze prigioniera, bombardata Mosul