Grass: “Israele potenza nucleare senza controllo”

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BERLINO — «In Israele esistono aspetti razzisti, Israele è una potenza nucleare incontrollata, una forza occupante che ruba le terre». Chi parla così non è un leader della Npd o di altri gruppi neonazisti tedeschi, né un salafita o un integralista islamico filoiraniano. No, è ancora una volta Gà¼nter Grass, premio Nobel per la letteratura, massimo scrittore tedesco vivente, considerato da decenni voce della coscienza critica della Germania. In un’intervista alla radio pubblica, l’autore del «Tamburo di latta» (che solo recentemente ammise di aver militato in gioventù nelle Waffen SS) torna alla carica contro lo Stato ebraico, per la terza volta quest’anno. E con l’accusa di razzismo, lanciata a Israele dal paese che ideò e attuò l’Olocausto, riaccende una pesante polemica. Già  dall’aprile scorso ormai Grass è stato dichiarato persona non grata in Israele. Allora aveva pubblicato una poesia nella quale affermava che il pericolo più grave per la pace mondiale non sarebbero i piani atomici iraniani, bensì l’arsenale atomico israeliano e la prontezza del governo Netanyahu a usarlo «per un primo colpo che annienterebbe il popolo iraniano ». Poi giorni fa in un altro poema, “Effimeri”, aveva esaltato come eroe della pace Mordechai Vanunu, il tecnico nucleare israeliano condannato per aver rivelato i piani di deterrente atomico dello Stato ebraico. Ieri, ha deciso appunto di rincarare la dose e alzare il tiro.
«Israele è una potenza nucleare incontrollata», ha affermato Grass, continuando: «Numerose risoluzioni delle Nazioni Unite non hanno avuto effetto. Israele è una potenza occupante e per anni ha rubato terre, ha sfrattato i residenti e li ha trattati come cittadini di seconda classe. Esistono aspetti razzisti in Israele», egli ha ripetuto e sottolineato. Per poi affermare: «Questo mi rattrista, e dovrebbe rattristare tutti gli amici di Israele, come rattrista molti israeliani. E si dovrebbe poterlo dire ad alta voce
». Io continuo a ritenermi un amico d’Israele pur essendo stato dichiarato persona non grata, egli ha ancora affermato nell’intervista radiofonica, «e astenersi dal criticare quel paese per me è una nuova forma di antisemitismo». «Critico il governo Netanyahu, non Israele in sé», precisa Grass. Ma è difficile pensare che ciò basti a calmare le prevedibili reazioni di sdegno di Gerusalemme. Recentemente il premier israeliano ha definito i giudizi di Grass «uno scandalo assoluto, e il fatto che quelle parole vengono da un premio Nobel tedesco e non da un adolescente neonazista le rendono ancora più indegne».


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