I Cobas e la Rete contestano Fornero

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ROMA — Road show con annesse polemiche del ministro del Lavoro Elsa Fornero sulla rotta Milano-Torino. Prima consiglia ai giovani di non essere «schizzinosi» nello scegliere il primo lavoro scatenando la rivolta del popolo del web. Poi si dice disposta ad andare in piazza con la Cgil: «Se mi invitano, sono pronta a discutere con tutti». Incassando le critiche ironiche e identiche di Vendola e Famiglia Cristiana: «Fornero contro Fornero». E in serata viene contestata da esponenti di Rifondazione comunista e dai Cobas durante la sua partecipazione a un circolo in quel di Nichelino, Piemonte. Tra i fischi di chi protestava e chiedeva la patrimoniale, e gli applausi di chi voleva proseguire il confronto, la Fornero ha deciso di abbandonare la sala e continuare il dibattito in una stanza vicina. «Questo non è un esempio di democrazia — ha aggiunto seccata il ministro — sono profondamente avvilita che nel nostro Paese si neghino occasioni di dialogo». Il bilancio politico delle sue esternazioni arriva in serata. Ma quello che ha attirato di più i commenti è stata la parola «schizzinosi» per la quale vezzosamente ha preferito ricorrere all’inglese «choosy». Con lei tutto il governo, il leader Udc Pier Ferdinando Casini e alcuni esponenti pdl (Renato Schifani e Maurizio Sacconi), critico il Pd (per Pierluigi Bersani «non è una frase felice e nemmeno la prima»). Per i giovani Cgil «i suoi consigli sono fuori dalla realtà » mentre per i metalmeccanici della Cisl era meglio se fosse stata zitta.
Ma andiamo con ordine. Parlando all’Assolombarda, il tempio degli imprenditori milanesi, il ministro Fornero ha spronato i giovani a prendere la prima offerta «e poi vedere da dentro, senza aspettare il posto ideale». Insomma non siate troppo «choosy». «Lo dicevo sempre ai miei studenti, prendete la prima offerta e poi vi guardate intorno, mettetevi in gioco, oggi certo non è più così in un mercato tanto difficile e debole, ma abbiamo visto tutti dei laureati in attesa del posto ideale». La frase, decontestualizzata e rilanciata dalle agenzie, ha creato immediatamente una reazione pari a quella provocata dai «bamboccioni» (copywriter lo scomparso ex ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa) o il più recente «sfigati» del viceministro Michel Martone. La Fornero ha precisato subito dopo che si riferiva al passato perché «oggi i giovani non sono nelle condizioni di essere schizzinosi». Ma l’argomento è troppo cool, la Rete troppo veloce, e il termine «choosy» ha golosamente fatto il resto. «Stay hungry (sii affamato), stay choosy» così dai navigatori della Rete è stata adattata alla bisogna la mitica frase con cui Steve Jobs spronava i ragazzi a inseguire i loro sogni. Meno spiritosi i riferimenti alla figlia della Fornero, Sofia, che non sarà  stata «schizzinosa scegliendo di insegnare nell’università  dei genitori o di fare la ricercatrice nell’istituto torinese Hugef, sponsorizzato dalla fondazione San Paolo dove la madre era vicepresidente». Insomma un putiferio.
Sempre nel suo intervento all’Assolombarda il ministro ha mandato un messaggio di dialogo alla Cgil in vista della manifestazione del 14 novembre. «Se mi invitano in piazza ci vengo anch’io» ha detto la Fornero usando un paradosso per dimostrare la propria disponibilità  con i sindacati, «perché la mia porta al ministero è sempre aperta, basta che si presentino in delegazione e non tutti insieme». Nel corso delle sue esternazioni — secondo Famiglia Cristiana, più osè di quelle del ministro democristiano Carlo Donat Cattin — la Fornero ha difeso la riforma della previdenza e quella del lavoro ammettendo di aver sempre «masticato amaro su queste riforme prese male dai datori di lavoro, dal sindacato e illustrata abbastanza malamente dai giornali». «A dispetto di tutto quello che si è detto di me come ministro tecnico — ha sostenuto — sono un ministro che ama il dialogo, lo favorisce e non si sottrae mai al confronto».
Roberto Bagnoli


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