29 miliardi per il lavoro la pace e l’ambiente

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Ieri a Roma, presso la Fondazione Basso, si è tenuto il consueto appuntamento annuale in occasione della presentazione della «Controfinanziaria» di Sbilanciamoci!
Il Rapporto 2013 (scaricabile su www.sbilanciamoci.org), giunto alla sua quattordicesima edizione, contiene analisi e soluzioni concrete per uscire dalla crisi tutelando i diritti e l’ambiente e formula 94 proposte – in una «manovra» da 29 miliardi di euro – sia per entrate e uscite, sia per riduzioni della spesa pubblica come quelle che, nelle intenzioni della campagna, dovrebbero interessare gli stanziamenti per la Difesa (nel complesso, più di 5 miliardi di euro) o le «grandi opere» (2 miliardi e 700 milioni di euro).
La filosofia alla base del rapporto è opposta rispetto a quella delle politiche di austerity del governo Monti: investire nel rilancio dell’economia, nella redistribuzione della ricchezza, in un nuovo modello di sviluppo sostenibile; sgombrare il campo da neoliberismo e subalternità  ai mercati finanziari e da una politica economica che acuisce le sofferenze sociali e la recessione dell’economia reale.
Serve un modello di sviluppo in cui alcune merci, consumi, pratiche economiche siano condannate alla decrescita (tra tutte, la speculazione e la rendita finanziaria, il consumo di suolo e la mobilità  privata) e altre siano destinate a crescere.
È necessario promuovere un’idea di economia radicalmente alternativa che si fondi su tre pilastri: sostenibilità  sociale e ambientale; diritti di cittadinanza, del lavoro, del welfare; conoscenza come architrave di un sistema di istruzione e formazione capace di far crescere il paese con la ricerca e l’innovazione.
Ecco alcune delle proposte del rapporto di Sbilanciamoci!, suddivise per ambiti di intervento:
Giustizia e legalità  fiscale
Tassa sui milionari. Introduzione di un’aliquota Irpef del 75% sui redditi al di sopra del milione di euro. Gettito addizionale: 1 miliardo e 400 milioni di euro.
Rendite finanziarie. Portare la tassazione di tutte le rendite al 23%, soglia che accomuna i grandi paesi europei e non presenta rischi di fughe di capitali. Si otterrebbero almeno 2 miliardi di euro.
Ambiente e sviluppo sostenibile
Riduzione stanziamenti grandi opere. Cancellazione del finanziamento di 2,7 miliardi di euro destinato dalla Legge di Stabilità  2013 alle grandi opere.
Ferrovie locali per i pendolari. 1 miliardo di euro per l’ammodernamento e il potenziamento delle linee locali di collegamento all’interno dei cosiddetti Sistemi Locali del Lavoro.
Disarmare l’economia, costruire la pace
Riduzione dei programmi d’arma. Cancellazione del programma di produzione dei 90 cacciabombardieri F35, dei 4 sommergibili Fremm e delle 2 fregate Orizzonte. Risparmio: 800 milioni di euro.
Riduzione delle spese militari attraverso il ridimensionamento degli organici delle forze armate a 120mila unità . Entrata: 4 miliardi di euro.
Welfare e diritti
Liveas e politiche sociali. Stanziamento di 2 miliardi di euro per il finanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e l’introduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza previsti dalla legge 328/2000 e tuttora inattuati.
Chiusura dei Cie. Con i 236 milioni previsti nella Legge di Stabilità  2013 per l’attivazione di nuovi Centri di Identificazione ed Espulsione si potrebbe finanziare un programma nazionale di inclusione sociale per i migranti.
Cancellazione dei fondi alle scuole private e del buono scuola. Si risparmierebbero 500 milioni di euro dall’eliminazione dei sussidi pubblici alle scuole private, in modo da utilizzare le stesse risorse per rilanciare la scuola pubblica.
L’impresa di un’economia diversa
Sostegno ai redditi dei lavoratori, delle famiglie e dei disoccupati attraverso una serie di misure:
a) introduzione della 14° per i pensionati sotto i mille euro lordi mensili;
b) reintroduzione del Reddito minimo d’inserimento per i disoccupati e per chi non gode di altre forme di ammortizzatori sociali; c) indennità  di disoccupazione (della durata di 6 mesi con l’80% dell’ultima retribuzione) per tutti i co.pro monocomittenti sotto la soglia retributiva di 23mila euro lordi l’anno; d) recupero del fiscal drag.
Stima della spesa: 5 miliardi di euro.
Sostegno a chi assume i ricercatori. Concessione di un ulteriore credito d’imposta alle imprese che garantiscano l’assunzione di giovani ricercatori – sulla base di commesse a università , a istituti di ricerca o costituendo laboratori – per un periodo fino a 18 mesi. 100 milioni di euro per l’assunzione di 4000 ricercatori.
*** Il documento definitivo con tutte le proposte su www.sbilanciamoci.org


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