Aumentano i sieropositivi. Straniero un nuovo contagiato su tre

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Durante la giornata di domani, poi, gli esperti del Telefono Verde Aids e Ist (800861061), dalle 10 alle 18, saranno a disposizione per rispondere a quesiti, chiarire dubbi e fornire indicazioni in merito ai Centri diagnostico-clinici e alle Organizzazioni non governative che si occupano di Hiv, Aids e Ist presenti sul territorio nazionale. La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv, dati relativi alle persone che positive per la prima volta, “e’ stata attivata in tutte le regioni italiane grazie alla stretta collaborazione intercorsa tra Centro Operativo aids, regioni e ministero della Salute- spiega Barbara Suligoi, Direttore del Centro Operativo Aids- Nel 2011 sono stati diagnosticati 5,8 nuovi casi di Hiv positivita’ ogni 100.000 residenti. Nella maggior parte delle regioni l’incidenza dell’infezione da Hiv sembra avere un andamento sostanzialmente stabile. In alcune aree pero’ (Bolzano, Sassari, Valle d’Aosta, Umbria, Sicilia) appare in aumento, mentre in altre si osserva un andamento in diminuzione (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Trento). Nel 2011 l’incidenza piu’ bassa e’ stata osservata in Calabria e quella piu’ alta in Valle d’Aosta”. Le persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2011 sono maschi nel 75% dei casi. Una quota in aumento: nel 2010 il numero di maschi diagnosticati e’ stato il doppio rispetto a quello delle femmine, mentre nel 2011 e’ stato il triplo. L’eta’ mediana e’ di 38 anni per i maschi e di 34 anni per le femmine. Nel 2011 continua a crescere la quota di nuove infezioni attribuibili a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono il 78,8% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 45,6%; Msm 33,2%). Nel 2011 quasi una persona su tre diagnosticate come Hiv positive e’ di nazionalita’ straniera.

L’incidenza e’ di 3,9 nuovi casi Hiv per 100.000 italiani residenti e 21 nuovi casi Hiv per 100.000 stranieri residenti. Tra gli italiani, l’incidenza Hiv e’ piu’ elevata al nord, mentre tra gli stranieri si osserva un’incidenza maggiore al sud. Nel 2011 piu’ della meta’ dei casi segnalati con una nuova diagnosi di Hiv era gia’ in fase avanzata di malattia: il 56% e’ stato diagnosticato con un numero di linfociti CD4 inferiore a 350 cell/µL.

Da quest’anno e’ disponibile per la prima volta il dato sul motivo che ha condotto le persone scoperte come Hiv positive ad effettuare il test Hiv: nel 2011 il 24,8% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da Hiv ha eseguito il test Hiv per la presenza di sintomi che facevano sospettare un’infezione da Hiv o l’Aids, il 13,4% in seguito ad un comportamento a rischio non specificato e il 10,3% in seguito a rapporti sessuali non protetti. La sorveglianza dell’Aids, riporta i dati delle persone con una diagnosi di Aids conclamato. Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 ad oggi sono stati segnalati circa 64.000 casi di Aids, di cui quasi 50.000 deceduti. Nel 2011 l’incidenza di Aids e’ stata di 1,3 casi per 100.000 residenti. L’incidenza di Aids e il numero di decessi per anno continuano a diminuire, principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate (introdotte nel nostro Paese nel 1996).

È diminuita negli ultimi dieci anni la proporzione di persone che alla diagnosi di Aids presentano una candidosi o una tubercolosi polmonare, mentre e’ aumentata la quota di pazienti che presentano sarcoma di Kaposi o linfomi. Nel 2011 poco piu’ di un quarto delle persone diagnosticate con Aids ha eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di Aids. Il fattore principale che determina la probabilita’ di avere eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di AIDS e’ la consapevolezza della propria sieropositivita’: tra il 2006 e il 2011 e’ aumentata costantemente la quota di persone che e’ arrivata allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositivita’. Nel 2011 questa proporzione e’ del 62,9%. (DIRE)

 

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